Partinico, incendio doloso distrugge ripetitore di Telejato ma non ferma la tv
Le fiamme hanno avvolto la cabina sul
Monte Bonifato attorno a cui non cresce vegetazione e
hanno danneggiato le apparecchiature
di trasmissione dell’emittente
antimafia .
I carabinieri indagano
Un incendio su di una montagna. Piromani scatenati.
Sembra la “solita” notizia estiva. Strano incendio. Strano il periodo scelto
per l’atto doloso. Strana la dinamica. Le lingua di fuoco avanzano e
distruggono tutto ciò che incontrano, anche la postazione dei ripetitori di
TeleJato, l’emittente antimafia di Pino Maniaci. E’ accaduto sabato scorso a
Monte Bonifato di Alcamo in Sicilia. Lunedì mattina il direttore dell’emittente
Maniaci ha sporto denuncia alla caserma dei carabinieri di Alcamo. Il
successivo sopralluogo del tenente della compagnia di Alcamo ha rilevato come
una porta di ferro – quella del gabbiotto dove sono custodite le attrezzature
che permettono all’emittente di trasmettere il segnale – fosse stata investita
da forti fiamme nonostante l’assenza di vegetazione in quella zona.
I danni sono stati quantificati in 25mila euro, una
cifra senorme per la piccola emittente comunitaria. I danni pesano come
piombo anche perché sono stati causati in un momento molto particolare:
Telejato ha da poco traslocato in una nuova sede ed a breve inaugurerà due
nuove canali e trasmetterà nelle province di Palermo, Trapani e Agrigento.
Novità che saranno annunciate giovedì con una iniziativa pubblica a cui sono
invitati magistrati e personalità impegnate nella lotta lotta alla mafia.
L’incendio di sabato ha lasciato perplessi: per
l’intera giornata di sabato le fiamme hanno avvolto Monte Bonifato, ma l’unica
emittente danneggiata è stata TeleJato. “Non amiamo fare le vittime
- spiega una nota della redazione -preferiamo conservare le energie
per fare bene il nostro lavoro, ovvero informare i cittadini in modo onesto e
scrupoloso. Ed è per informarvi che vi raccontiamo i fatti, anche se questa
volta i fatti sono nostri: il terreno che circonda il gabbiotto – contenente le
apparecchiature – è totalmente annerito dalle fiamme, così come la struttura,
sia internamente che esternamente. A destare impressione è soprattutto la porta
d’ingresso in ferro: difficile capire come abbia potuto prendere fuoco, visto
che non vi è vegetazione a rischio intorno. Difficile capire come fra tutti i
gabbiotti delle emittenti private, l’unico a subire danni sia stato quello di
TeleJato”.
“Tutto questo”, continua la redazione, “accade a quattro
giorni prima dell’inaugurazione della nuova sede. Fra gli invitati ci saranno
nomi noti della procura palermitana, saranno presenti le più importanti
associazioni antimafia. Quella del prossimo 4 ottobre voleva essere una festa e
lo sarà perché nel giro di pochissimo tempo, 48 ore al massimo, il segnale
ritornerà a coprire l’intera gamma di comuni così come previsto prima
dell’incendio. Quella di giovedì rimane una data importante: adesso non sarà
solo una festa, ma una più forte dichiarazione d’intenti. Se qualcuno vuole
fermarci, non ci è riuscito in passato, e non ci riuscirà adesso. Ora più che
mai, in attesa dello svolgimento delle indagini, abbiamo il dovere di fare il
nostro lavoro con la schiena dritta, così come lo abbiamo sempre fatto.
Speriamo che le nostre ipotesi siano sogni di pazzi e non siano realtà. Non
possiamo negare il rammarico e il grande sforzo che la redazione sta facendo
per restituire TeleJato ai suoi cittadini nel più breve tempo possibile. Se il
nostro lavoro spaventa qualcuno, noi non possiamo fare altro che continuarlo.
Certi eventi ci convincono sempre di più che stiamo facendo bene”.
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