"Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio, o si fanno la guerra o si mettono d’accordo"

Paolo Borsellino

SPORTELLO SOS GIUSTIZIA

SPORTELLO SOS GIUSTIZIA

Comunicato Stampa Coordinamento Comitati Fuochi




Comunicato Stampa


Il Coordinamento Comitati Fuochi tiene a precisare la propria posizione riguardo ai dati ufficiali diramati dai vigili del fuoco sugli interventi effettuati ai ROGHI TOSSICI nei primi mesi del 2013.
La flessione che tali dati fanno ravvisare è secondo noi imputabile ad una serie di fattori che nulla hanno a che vedere con un'effettiva diminuzione del fenomeno.
Il calo nei dati ufficiali è, infatti, dovuto ad un significativo aumento di:
• roghi nelle ore notturne;
• "roghi lampo" per non dar modo ai vigili del fuoco di intervenire;
• mobilità da parte di chi esegue i roghi e, quindi, maggiore capacità di spostarsi per non utilizzare le stesse zone;
• sfiducia nei cittadini che denunciano e segnalano di meno.
Noi che viviamo sui nostri territori lo vediamo tutti i giorni e percepiamo, direttamente, questo preciso cambio di strategia dei criminali.
Chiediamo con determinazione al viceprefetto Cafagna, alle forze dell'ordine, alle amministrazioni locali, di non abbassare la guardia.

CHE NESSUNO SI ILLUDA ! CHE NESSUNO SI RILASSI !

Come abbiamo sempre sostenuto, siamo di fronte ad un fenomeno estremamente radicato che ha bisogno di una strategia precisa per essere estirpato e che miri a tranciare tutti i tentacoli dei mille interessi ECONOMICI che lo compongono.

Pur consapevoli degli sforzi che si stanno compiendo riteniamo che gli stessi non siano ancora abbastanza.
SARA' UNA GUERRA LUNGA E NON POSSIAMO PERMETTERCI DI FERMARCI UN SOLO MINUTO.

COORDINAMENTO COMITATI FUOCHI








COMUNICATO STAMPA Campagna “Riparte il futuro ad Afragola”


















             COMUNICATO STAMPA


Oggetto: Campagna “Riparte il futuro ad Afragola”


In occasione delle Elezioni Amministrative che si terranno ad Afragola il 26-27 Maggio 2013, il Presidio territoriale Afragola-Casoria di Libera propone una Piattaforma per il comune di Afragola, ispirata e sostenuta da Riparte il Futuro, alla quale potranno aderire tutti i candidati alla carica di Sindaco e di ConsigliereComunale.
La Piattaforma nasce per contrastare l'ormai endemica CORRUZIONE che attanaglia la città di Afragola e la nazione intera. La Piattaforma si articola in una prima serie di proposte generali per la formazione delle liste e per la scelta di eventuali dirigenti. Nella seconda parte, prevede 6 punti proposti ai candidati e che
dovranno essere sostenuti e approvati nei primi 100 giorni della consiliatura. Inoltre i candidati che decideranno di aderire a tale Piattaforma dovranno inviare curriculum vitae, ultima dichiarazione dei redditi, dichiarazione di potenziali conflitti di interesse e certificato penale con eventuali procedimenti in corso.
Ai candidati che completeranno l'iscrizione sarà dato un braccialetto con la scritta # 100 GIORNI che potrà essere revocato qualora non venga rispettato ciò che è stato sottoscritto oppure con comportamenti che contraddicono i valori dell’iniziativa e dichiarando il falso, è possibile procedere alla revoca del braccialetto
e all’esclusione dall’elenco degli aderenti.
 Poiché l'adesione alla campagna è un atto libero e volontario saranno esclusi dall'iniziativa coloro che intendano deviarne le intenzioni o strumentalizzarla a fini illegittimi.
Chiediamo a tutti gli organi di informazione di divulgare questa proposta in modo da informare tutti i candidati. Per qualunque informazione basta visitare il sito www.riparteilfuturoafragola.blogspot.it . 
 In allegato troverete il documento con la proposta articolata in tutti i suoi punti che chiediamo di pubblicare.

CONTATTI


Per informazioni email: acriparteilfuturo@libero.it


Ufficio stampa: 3661401711


Comunicato Stampa in pdf


Fonte: www.riparteilfuturoafragola.blogspot.it

Acerra, rifiuti: il titolare di Ital Ambiente condannato a un anno e mezzo
































Acerra, rifiuti: il titolare di Ital Ambiente 
condannato a un anno e mezzo

Il verdetto è stato comunicato dal tribunale di Napoli al legale di parte civile del Comune di Acerra. Intanto La Ital Ambiente vuole aprire un nuovo sito di stoccaggio dei rifiuti solidi urbani, in località Pantano. Colpo di scena nella polemica sollevata dagli ambientalisti sul caso Ital Ambiente, l’azienda privata che vuole realizzare un sito di stoccaggio e trattamento dei rifiuti solidi urbani in località Pantano.

di Pino Neri

L’avvocato di parte civile del comune di Acerra ha infatti comunicato alla municipalità che il titolare di Ital Ambiente, Ferdinando Mosca, è stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione
Mosca, legale rappresentate della Ital Ambiente srl, era stato accusato di aver occultato abusivamente i rifiuti solidi urbani dell’hinterland nel sottosuolo dell’azienda, ubicata nell’area industriale di Acerra. I fatti risalgono a undici anni fa, alla prima grande emergenza rifiuti napoletana “regolamentata” dalla gestione commissariale, che aveva autorizzato, tra le altre, la ditta acerrana a smaltire quantità notevoli d’immondizia.


La sentenza di primo grado è invece stata emanata poco più di un mese fa. 
Intanto l’avvocato di parte civile del comune di Acerra, Pier Paolo Napolitano Bruscino, si dichiara soddisfatto anche perché in questo modo la municipalità potrà certamente esigere un risarcimento danni molto cospicuo
Ferdinando Mosca è anche stato condannato all’interdizione di due anni dai pubblici uffici e dalla contrattazione con la pubblica amministrazione. Interdizioni che potranno scattare solo a sentenza passata in giudicato
Ma le problematiche giudiziarie non stanno arrestando i progetti di Ital Ambiente. L’azienda infatti ha di recente chiesto e ottenuto dal dipartimento ambiente della Regione Campania l’avvio della procedura finalizzata al rilascio dell’autorizzazione a realizzare un sito di stoccaggio e trattamento dei rifiuti solidi urbani nel suo capannone di località Pantano.

Attualmente l’impresa specializzata nello smaltimento può solo trattare rifiuti inerti. La conferenza dei servizi istituita dalla Regione ha per il momento sospeso il rilascio del permesso subordinandolo all’acquisizione di una serie di chiarimenti. Una situazione che l’ex assessore comunale all’ambiente, Pasquale Marangio, contesta radicalmente. Era stato Marangio, nel 2009, a promuovere la costituzione di parte civile del comune di Acerra contro Ital Ambiente, insieme all’ex sindaco Tommaso Esposito. “E’ incredibile – commenta Marangio - che la Regione abbia avviato per quest’azienda una conferenza dei servizi, visto che il ministero dell’Ambiente, con una precisa perimetrazione, ha vincolato la stessa a non poter diversificare l’attività, che è legata al solo trattamento degli inerti. Ma è altrettanto incredibile – conclude l’ex assessore al ramo – che il comune finora non abbia eccepito nulla”.

 COMUNICATO STAMPA

Fonte: wwwilmediano.it   6 Aprile 2013



Napoli, inchiesta sui rifiuti, 22 arresti. Ai domiciliari l’ex sottosegretario Malinconico





Napoli, inchiesta sui rifiuti, 22 arresti. 
Ai domiciliari l’ex sottosegretario Malinconico

La Guardia di Finanza di Napoli sta effettuando 22 ordinanze di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta della Dda partenopea sul sistema dei rifiuti. Nel mirino degli inquirenti il Sistri, il sistema integrato dei rifiuti, voluto da ministero dell’Ambiente. 
Il Sistri è stato pensato per rendere tracciabili i rifiuti e stroncare il traffico che ha arricchito le mafie, soprattutto i clan dei casalesi. 
Proprio dall’inchiesta dei magistrati di Napoli sarebbero emerse numerose irregolarità.

Agli indagati sono contestati, a vario titolo, reati che vanno dall’associazione a delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzazione di fatture false, alla corruzione, dalla truffa aggravata, al riciclaggio, fino al favoreggiamento e all’occultamento di scritture contabili
Tra i destinatari delle misura cautelare, convalidata dal Gip di Napoli, c’è anche Carlo Malinconico, ex sottosegretario del governo Monti costretto a dimettersi poco dopo aver assunto l’incarico. 
Per Malinconico sono stati disposti gli arresti domiciliari, mentre in carcere sono finiti gli imprenditori Sabatino Stornelli, Maurizio Stornelli e Francesco Paolo Di Martino.

Il costo del progetto Sistri è stato stimato in 400 milioni di euro, e dalle risultanze investigative si presume che parte dei finanziamenti siano stati erogati alle imprese coinvolte nonostante il sistema non sia mai entrato in funzione. 
A rendere più difficili le indagini l’imposizione del segreto di Stato.

Fonte:  www.liberainformazione.org 17 Aprile 2013



Arresti ad Afragola (NA): ancora ombre e fango sulla polizia locale







Arresti ad Afragola (NA): ancora ombre e fango sulla polizia locale

Con un falso verbale di un incidente automobilistico mai avvenuto due agenti della polizia locale di Afragola nel napoletano hanno fornito un alibi inoppugnabile al 41enne Carmine Esposito
L’uomo, accusato di tentato omicidio, era stato assolto dall’accusa proprio grazie all’alibi costruitogli ad hoc con la complicità dei due agenti appartenenti al comando polizia locale di Afragola. Per uno dei due agenti, un ufficiale, stamani sono però, scattate le manette mentre l’altro agente è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora a Castel Volturno nel casertano. 
Ad eseguire l’arresto del tenente Raffaele Laezza sono stati ancora una volta i carabinieri di Castello di Cisterna in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 9 aprile scorso dal gip di Napoli. L’ufficiale è stato tradotto alla casa circondariale di SecondiglianoLe manette sono scattate anche per un appuntato dei carabinieri, Fortunato Galluccio
Il militare all’epoca dei fatti era in servizio presso la tenenza di Casalnuovo di Napoli ed ora prestava servizio in Liguria dove era stato trasferito. 
Per tutti l’accusa è concorso in falsità materiale, falsità ideologica e corruzione
I fatti risalgono all’aprile del 2010 quando l’Esposito era imputato in un procedimento penale per il tentato omicidio di un algerino avvenuto a Napoli nel 2008 e venne scagionato dall’accusa grazie al verbale stilato dai due agenti afragolesi chetestimoniavache al momento dei fatti si trovava in un luogo diverso da quello dell’episodio contestatogli. La particolarità della vicenda è che il provvedimento giudiziario ha interessato ancora una volta il vice brigadiere Fortunato Galluccio e il Tenente della Polizia locale di Afragola, Raffaele Laezza. I due erano già saliti alla ribalta della cronaca quando nel maggio del 2011 vennero coinvolti in un’indagine della Magistratura che portò alla luce un giro di corruzione e vessazioni nel napoletano
Allora la vicenda interessò ben 4 carabinieri della tenenza di Casalnuovo e 9 agenti sempre della Polizia locale afragolese
Nella loro relazione i carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna evidenziarono quanto forte, anzi fortissima, fosse l’intesa tra il Galluccio e il Laezza, una sorta di idillio. 
Un legame che evidentemente ha dato vita ad un inquietante asse, illecito quanto immorale, tra i due che alla fine  li ha portati a condividere anche il carcere. La gravità dell’episodio però, consiste soprattutto nel fatto che si tratta di uomini delle forze dell’ordine che durante lo svolgimento del loro servizio hanno approfittato della loro posizione per favorire e scagionare un uomo accusato di tentato omicidio.
Il fatto più inquietante poi, e che lascia sconcertati, è che ancora una volta è lo stesso ufficiale della polizia locale di Afragola, il tenente Laezza, a trovarsi coinvolto in una triste vicenda giudiziaria che senza dubbio getta ombre e fango su tutta la polizia locale afragolese.  Viene spontaneo domandarsi: “possibile che nessuno fosse a conoscenza di quanto accadeva?”.  Il ripetersi di episodi disonesti che vedono protagonista sempre lo stesso ufficiale evidenza che forse all’interno del comando della polizia locale di Afragola le ‘mele marce’ hanno vita facile. 
Dal 2010 al vertice della polizia locale afragolese vi è il dott. Michele Arvonio.

Fonte: www.liberoreport.eu  13  Aprile 2013





12 APRILE 2012—12 APRILE 2013 365 Giorni di Maria Saccardo Libera Contro le mafie Referente Presidio territoriale Afragola - Casoria









12 APRILE  2012—12 APRILE 2013

365 Giorni

Libera Contro le mafie


E ‘ trascorso un anno dal Convegno dibattito Ilriutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie alla luce del nuovo CodiceAntimafia: Problemi e prospettive territoriali, realizzato nella Biblioteca Comunale di Afragola,  a cui hanno preso parte oltre ai Referenti Regionali don Tonino Palmese e Geppino Fiorenza e al Referente Provinciale Antonio D’Amore anche il Referente Nazionale di Libera per i beni confiscati alle mafie Davide Pati e il Giudice della DDA Marco Del Gaudio. Durante il Convegno fu reso pubblico uno studio realizzato dal Presidio Afragola-Casoria (costato un anno di duro lavoro) che evidenziò la numerosità e lo stato di conservazione di molti beni confiscati alla camorra sul territorio afragolese, mettendo in rilievo le “disattenzioni” della politica locale. 
Di fatto le ultime Amministrazioni Comunali, enti 
affidatari,  non sempre hanno considerato 
d’importanza strategica e anche simbolica, la cura e l’utilizzo per fini sociali di questo cospicuo capitale; anzi, alcuni dei beni in questione  sono occupati abusivamente, altri sono abbandonati o utilizzati come discariche abusive.                 LE  FOTO
Nel Convegno facevamo presente che se l’Amministrazione Comunale agisce in questo modo disattende la norma e la prassi, nonché lo spirito della Legge 109/96 fortemente sostenuta da Libera che per l’approvazione raccolse nel 1996 più di un milione di firme. 
Forse non è immediatamente chiaro a tutti il danno, quasi irreparabile, che viene fatto quando le leggi vengono disattese innanzitutto da chi dovrebbe, in tutta coscienza, dare l’esempio; quando poi si tratta di leggi che hanno in sé una simbologia dirompente per la comunità intera, ma soprattutto per le nuove generazioni come la legge 109/96… il danno è perfino maggiore! 
L’applicazione delle norme contenute nella legge sull’uso sociale dei beni confiscati, oltre che occasione di riscatto sociale per l’intera comunità, può diventare concretamente opportunità occupazionale per i giovani. 
 Parlare di legalità solo in modo accademico, non ha senso se poi nella pratica si agisce in modo non conseguente e lo si fa alla luce del sole come se la teoria fosse una cosa, la pratica… tutt’ altro! 
Se solo ci rendessimo conto che in questo modo diventiamo cattivi maestri per i nostri figli e che non possiamo poi pretendere dai giovani il rispetto delle regole se non gli è stato insegnato... 
Tutto deve continuare ad andare a rotoli? 
Tutti dobbiamo  continuare a sguazzare in questa fanghiglia torbida dove non passa luce e non si intravede il fondo? 
E fino a quando?
In quest’anno, rispetto all’interesse reso pubblico dalle autorità di governo della città, abbiamo vissuto momenti di disorientamento.  
Infatti, a seguito della manifestazione del 12 aprile, il vicesindaco di Afragola Prof Antonio Pannone ci convocò presso la Casa Comunale il 5 giugno
successivo per un incontro sul tema, con assessori e funzionari dell’Amministrazione. 
Erano presenti all’incontro il referente provinciale e il responsabile nazionale per i beni confiscati di Libera. In quella sede il vicesindaco incaricò i suoi assessori di riunire, a breve termine, una conferenza di servizi, alla quale ci chiedeva di partecipare, onde poter risolvere presto e bene la questione. 
Da quel giorno, lontano ben 10 mesi, l’Amministrazione Comunale non ci ha più convocati e  sembra aver di nuovo perso traccia di tutta la “materia”! 
Noi, ovviamente, continuando a seguire questa “storia”, nel mese di gennaio abbiamo scritto al Sindaco e al Prefetto ribadendo la necessità e l’urgenza di addivenire a una conclusione.
 E da quel momento sono trascorsi circa 3 mesi.
Se lo “status quo” non dovesse variare se, cioè tutto dovesse continuare a tacere, riteniamo che la prossima mossa debba per forza di cose concretarsi nella richiesta all’ “Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati”
della restituzione di tutti i beni confiscati affidati al Comune e non ancora assegnati.
Fra poco più di un mese la comunità afragolese si troverà ad eleggere il primo cittadino e il nuovo consiglio comunale. 
Per questa occasione abbiamo preparato un documento articolato in 13 punti ispirato alla Convenzione di Strasburgo del1999 ma con aggiunta di progetti che riguardano le problematiche pertinenti il territorio, come i roghi tossici, i beni confiscati alla camorra, l’acqua pubblica ecc. che, in una Manifestazione Pubblica, chiederemo di condividere a tutti i candidati. 



Fonte: www.liberaafragolacasoria.acm.blogspot.com 12 Aprile 2013

Comunicato Stampa Ragazzo ucciso ad Aversa Libera Coordinamento Caserta Comitato don Peppe Diana









                                










   Comunicato Stampa


Ragazzo ucciso ad Aversa

Vi preghiamo non chiamatela ‘movida’. Non liquidiamolo come una rissa finita male.

Un ragazzo di 15 anni è morto. Assassinato da un ragazzo che ha buttato la sua vita.
Troppo, per una società che vuole apparire sana e normale.
Gli investigatori diranno come questo orrendo delitto sia avvenuto, in che contesto e con che motivazioni.

Ma così non si può più andare avanti!
Ci sono verità taciute e colpevolmente trascurate. Ad Aversa come in tutta la provincia di Caserta ci sono bande di giovani violenti educati in un clima di subcultura che pare permettere tutto, nella violenza, nel sopruso e nella pretesa di essere rispettati.

I nostri giovani sono allo sbando, spesso vicini ad ambienti della camorra, che impongono la propria supremazia sui coetanei anche come dimostrazione di potenza, in attesa di essere arruolati nei clan.
Dobbiamo interrogarci, urlare, indignarci e trovare una soluzione.

Abbiamo purtroppo, famiglie distratte, Scuole e servizi sociali fortemente carenti, cattivi esempi nelle istituzioni e nella politica. Non esistono servizi educativi in grado di far comprendere quanto sia importante Vivere con dignità, con valori, con la serenità.

Ogni occasione rischia di diventare una roulette russa.
C’è bisogno di educazione, di opportunità, di alternative e non si può risolvere tutto solo con una maggiore richiesta di sorveglianza.
Se un ragazzo, poco più che bambino è morto e se un altro ha ucciso, siamo tutti colpevoli di non aver fatto abbastanza.
Stasera saremo, come Libera Caserta e Comitato don Peppe Diana, alla fiaccolata che i ragazzi del Liceo Fermi, compagni della vittima, stanno organizzando, con partenza alle 18,30 dalla stazione di Aversa.
Lanciamo un forte appello a tutte le associazioni del territorio, alle istituzioni, alla Chiesa, a tutta la società civile perché avvertano la responsabilità di esserci e di partecipare.
BASTA SANGUE, BASTA VIOLENZA! LA NOSTRA TERRA VUOLE VIVERE IN PACE!

FONTE: www.liberacamapnia.it    8 Aprile 2013

CAIVANO AVVELENATA Comunicato Stampa ULTIMORA:8 Aprile 2013 In corso estrazione di bidoni pieni di rifiuti industriali tossici da un terreno in Via Spineti







CAIVANO AVVELENATA


Comunicato Stampa


ULTIMORA:8 Aprile 2013 



In corso estrazione di bidoni pieni di rifiuti 


industriali tossici da un terreno in Via 


Spineti 


(zona antistante Max Bar).


.Siamo ancora allarmisti?



.Le mobilitazioni, le assemblepubbliche 

non servono a nulla?




.Pare che l'Ente locale già da giovedì 4 

aprile u.s. sapesse della cosa perchè 

allertata da un cittadino residente in 

zona...



. Perchè non si è proceduto subito alla 

messa in sicurezza dell'area?

. Perchè non si è impedito il libero 

accesso alla strada?

. Quali sostante letali troveremo in quel 

   terreno e nella falde acquifere?





Noi lotteremo sempre, tu fai lo stesso!






CONDIVIDI, DENUNCIA, DIFFONDI! ☢



Fonte: vocepertutti.it  8 Aprile 2013





CAIVANO AVVELENATA "Voce per Tutti" lancia un nuovo allarme di Vincenzo Viglione



                  Foto di Vincenzo Viglione



CAIVANO AVVELENATA
 "Voce per Tutti" 
lancia  un nuovo allarme

di Vincenzo Viglione
Libera Giugliano Presidio "Mena Morlando" 

CAIVANO - Dopo il successo delle passate edizioni, i ragazzi dell’associazione “Voce per tutti tornano in piazza con una nuova edizione di “Occupy Caivano”, intitolata questa volta “Caivano Avvelenata”.

Nell’ambito delle iniziative organizzate con l’obiettivo di restituire alla cittadinanza i propri spazi di scambio socio culturale, il sodalizio caivanese da sempre impegnato su informazione e denuncia riparte da un luogo dal forte valore simbolico come la villa comunale “Falcone-Borsellino”.
Di fronte al folto gruppo di cittadini intervenuti all’incontro si sono alternati una serie di ospiti chiamati a fare il punto sulle problematiche collegate all’inquinamento ambientale che affligge i territori che a cavallo delle province di Napoli e Caserta, e sulle possibili strategie di rilancio di questi stessi territori.
I lavori sono stati aperti dall’intervento dal Generale del Corpo forestale dello Stato per la Provincia di Napoli, Sergio Costa, che argomentando sul recente mega sequestro operato proprio a Caivano su un’area coltivata di circa 20 mila metri quadri, caratterizzata dalla forte concentrazione di sostanze tossiche rilevate sia nel terreno che in alcune colture, si è soffermato sulla necessità di mettere mano a una riforma del testo unico ambientale per consentire che i proventi delle sanzioni amministrative relative ai reati ambientali siano destinati alle attività di monitoraggio ambientale affidate alle forze dell’ordine.

Nell’intervento successivo, affidato al dottor Antonio Marfella, oncologo presso l’Istituto “G. Pascale” di Napoli, si è fatta una panoramica sulla questione dei policlorobifenili (PCB), sostanze altamente cancerogene balzate agli onori della cronaca grazie alla vicenda dell’azienda Caffaro di Brescia raccontata nell’ultima puntata della trasmissione PresaDiretta in onda domenica scorsa su rai tre, ma che in più occasioni sono state rilevate nei terreni di questo territorio interessati dagli sversamenti abusivi di rifiuti tossici provenienti anche dalla Caffaro.
Dopo Marfella è stata la volta di Peppe Pagano, che raccontando l’esperienza della Nuova Cucina Organizzata ha voluto sottolineare con forza la necessità di rilanciare la tutela e valorizzazione delle eccellenze provenienti dal territorio campano. 
Elemento fondamentale per cercare di risollevare soprattutto le sorti di un’economia agricola che risente fortemente non solo dei continui scandali ambientali, ma anche della crisi degli agricoltori costretti ad abbattere i prezzi dei loro prodotti d’eccellenza per la forte influenza delle importazioni a basso costo di prodotti esteri i quali vengono poi rivenduti con marchio italiano facendo la fortuna solo dei gradi marchi.
Nell’intervento seguente è statala volta del dottor Luigi Costanzo, medico di base di Frattamaggiore che in un’accorata autocritica al proprio settore ha sottolineato la difficoltà che oggi si incontra nel consigliare ai propri pazienti il consumo di frutta e verdure come prevenzione all’insorgere di patologie tumorali, quando questi prodotti provengono da siti che si conoscono come fortemente contaminati, nonché la necessità di riformare il sistema delle esenzioni per esami diagnostici come le mammografie di cui oggi usufruiscono le donne sopra i 45 anni poiché è ormai alta la percentuale si riscontrare tumori al seno anche in donne di età inferiore.
Chiusura dei lavori affidata a padre Maurizio Patriciello, prete simbolo della lotta ai roghi di rifiuti, che nel sottolineare la fondamentale importanza di momenti di incontro e di scambio culturale come quello realizzato grazie al grande lavoro dei giovani di “Voce per tutti”, e annunciando l’udienza chiesta della diocesi di Aversa al nuovo Papa Francesco, ha incitato tutta la platea a moltiplicare le iniziative e a continuare lungo la strada della sensibilizzazione e dello stimolo alla difesa del proprio territorio. 

Fonte: campanianotizie.com 6 Aprile 2013