"Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio, o si fanno la guerra o si mettono d’accordo"

Paolo Borsellino

SPORTELLO SOS GIUSTIZIA

SPORTELLO SOS GIUSTIZIA

COMUNICAZIONE EVENTO MERCOLEDI 30 OTTOBRE 2013 CASORIA IN LARGO SAN MAURO INVITIAMO LA CITTADINANZA AL "PRESIDIO PER LA VITA"

COMUNICAZIONE 

Comunichiamo che, insieme alla Parrocchia di San Mauro Abate di Casoria , abbiamo organizzato un evento di sensibilizzazione sul tema dell'inquinamento ambientale e sulle bonifiche delle tante aree industriali dismesse presenti sul territorio di Casoria. L'appuntamento è per il 30 Ottobre 2013 dalle ore 17 . Si inizierà con un presidio-dibattito in Largo San Mauro dove verrà distribuito materiale informativo. In seguito ci sarà la celebrazione eucaristica, officiata da Don Tonino Palmese, nel trigesimo della scomparsa di Francesco Santaniello. La salute di tutti è messa a repentaglio, nessuno può sentirsi escluso. Invitiamo tutti alla massima partecipazione affinchè sia fatta chiarezza una volta per tutte su un tema troppo spesso insabbiato. 
Quant'è grande il problema roghi tossici e sversamento di rifiuti tossici nel comune di Casoria? Qual'è la situazione a proposito delle bonifiche delle aree industriali dismesse? VOGLIAMO RISPOSTE CHIARE!


L'IMPORTANZA CIVICA DI RICORDARE PINO LOTTA E GERARDO CITARELLA


L'IMPORTANZA CIVICA DI RICORDARE 

PINO LOTTA E GERARDO CITARELLA 

  
 dalla Redazione di Libera Afragola - Casoria



Martedì 26 ottobre 2010. Appena tre anni fa. Un commando di cinque persone fa irruzione nella filiale della Unicredit di Casoria dopo che un rapinatore è riuscito ad entrare armato all’interno della banca. Due guardie giurate tentano di opporre resistenza e loro, senza pensarci due volte fanno fuoco!
Non è  la descrizione asettica  di una modalità  collaudata di  rapina. Quel giorno  due vite  saranno stroncate ed un terzo vigilante  rimarrà tragicamente traumatizzato dall’accaduto.

L’episodio, per chi ha vissuto in prima persona una tragedia simile, è ancora vivido e lucido, benché ormai  siano  passati tre anni da quel 26 ottobre 2010, da quella sanguinosa irruzione nella filiale Unicredit Banca di Casoria, giornata nella quale le cronache  locali diedero notizia, forse persino distrattamente, dell’ennesimo episodio di criminalità consumatosi nell’hinterland del capoluogo.

Si racconta sempre con drammaticità  il far west metropolitano  che continua a  insanguinare la periferia napoletana,  difficilmente però  si riesce a ricordare il nome e il volto delle  vittime di un banditismo che non risparmia nessuno.

L’azione di sensibilizzazione civica nasce allora offrendo pubblicamente  la testimonianza di chi  ha vissuto la tragedia in prima persona, di chi masticando amaro, può ben dire che dietro quelle divise c’erano mariti, padri di famiglia, amici cari.       Senza scadere in facile retorica,  la parola, davanti a tragedie del genere, andrebbe data  proprio ai  familiari  di quei “vigilantes”  troppo spesso dimenticati. 
Ai familiari di  Pino Lotta, 32enne di Torre Annunziata e  Gerardo Citarella , 43enne di Nocera Inferiore, padre di due figli. 

I 27 secondi che separano i tre colpi di kalashnikov  dalla morte di Pino Lotta, vengono rivissuti   nella aperta che sua moglie  Lina indirizza alla nostra Associazione : la realistica  e atroce descrizione   dell’efferatezza con cui il corpo del marito è stato “dilaniato, vessato, violato, trucidato”   racconta meglio di qualsiasi cronaca giornalistica  la distanza che separa l’umanità dalla barbarie.  Una voce che fotografa  in modo più realistico di qualsiasi statistica la gravità della violenza  che  attraversa e colpisce certe periferie abbandonate.
IL VIDEO



Eppure, nonostante tutto,  lo spiraglio di speranza arriva proprio  dalla prospettiva di chi, avendo pianto  nel quotidiano la perdita di un caro, esorta  a “dare un senso alla devastazione” e   ammonisce “la società che ha contribuito a tutto questo”, affinché tanta violenza “non accada più”.  

  Tali episodi   potranno cessare nel corso degli anni  solo se saremo  in grado si sentirli davvero come  nostri. A partire proprio da questa prospettiva.
Ricordare il nome dei morti ammazzati dalla violenza metropolitana, serve per dare il coraggio di denunciare i vivi che continuano a perpetuare simili crimini. 



COMUNICATO STAMPA "Nè fessi, nè eroi".... riguardante i fatti accaduti del bene confiscato (Fondo Rustico "Amato Lamberti"




Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa riguardante  i fatti accaduti del bene  confiscato (Fondo Rustico "Amato Lamberti) a seguito dell'ennesimo atto  intimidatorio  perpetrato  ai danni delle strutture e mezzi agricoli del bene  confiscatto stesso
Sollecitiamo la più ampia condivisione di tutta la cittadinanza.


COMUNICATO STAMPA

Nè fessi, nè eroi....

Oggi pomeriggio 13 Ottobre, verso le 17 ci siamo accorti che il Bene Confiscato era stato violato. Questa volta non si è trattato di un semplice furto di qualche attrezzatura di poche centinaia di euro, magari compiuto da qualche ragazzo che purtroppo, che come tanti nei nostri quartieri, vive di espedienti per tirare avanti. Questa volta hanno rubato circa 50mila euro di attrezzature, trattore compreso. Un furto complesso, compito da mani esperte, compiuto da chi ha l'intenzione di azzerarci, di fare morire il progetto di bene comune restituito al territorio.
Questa cosa ci mette in ginocchio, ci fa presagire un futuro molto difficile. Quanto è successo in questo territorio - Chiaiano - negli ultimi anni è stata un'offesa alla dignità delle persone.
Le violenze e gli stupri continui che la Selva di Chiaiano ha subito negli ultimi anni son o stai tanti, troppi: cave riempite dalla ecomafie per presenza di rifiuti pericolosi, nessuna valorizzazione del polmone verde più grande della città, il più grande pezzo di città motore di economia agricola lasciato solo, e per finire, lo smacco dello Stato, ossia la discarica di Chiaiano.
Quando si è paventata la possibilità di gestire il fondo agricolo, non ci è parso vero. Ci siamo buttati con cuore e passione in un progetto nuovo di promozione, valorizzazione non solo di un bene confiscato, ma, di riflesso, di un intero territorio. Abbiamo riempito per mesi quel luogo di decine di eventi, di tanti centinai di giovanissimi provenienti da ogni parte di Italia che sono venuti a dare una mano, un festival nazionale sull'agricoltura sociale che ha ridato dignità a quelle terre martoriate.
Abbiamo iniziato facendo indagini sulle falde acquifere e sui terreni che si sono dimostrate ottime. Abbiamo iniziato in  pochi, con la sola collaborazione dei giovani della Comunità penale "Don Peppe Diana". Ogni giorno che è passato ha visto  l'aggregarsi dei tanti: i comitati civici e le associazioni del territorio sopratutto. In piccolo, ma forse poi non così tanto, abbiamo dimostrato che i processi di riqualificazione di questi quartieri sono possibili e praticabili.
Abbiamo dimostrato che ci si può riappropriare  dei beni che la Camorra ci ha tolto negli anni per finanziare faide e traffici di droga e lo abbiamo dimostrato che lo si può fare anche nel feudo di clan storici della Campania. Abbiamo buttato, pian piano, già il muro di omertà gestendo un bene confiscato ad un clan ancora attivo e "potente". Il nostro amore contro la loro violenza. La nostra lotta contro la loro arroganza.
Siamo diventati a nostro modo "un'istituzione dal basso", uno spazio libero che viene legittimato  dalla storia di quartieri pieni di voglia di riscatto, a testa alta contro ogni forma di sopruso.
Quello che è successo oggi, ripetiamo ci mette in ginocchio, ma non ci sconfigge, non ci può abbattere.
Ci deve dare nuova linfa, nuova energia, voglia di dimostrare che tutti quanti insieme possiamo rilanciare in avanti. Il nostro appello va infatti a tutti coloro i quali in questi mesi ci hanno aiutato, sono venuti a conoscerci, hanno  condiviso con noi le esperienze fatte in questi mesi. Ma va anche alle Istituzioni tutte, al mondo che si fregia del titolo di "antimafia", al mondo dell'imprenditoria sana.
Il nostro appello è semplice: ognuno faccia la sua parte, come noi abbiamo fatto la nostra in questi mesi.

FonteFondo Rustico Amato Lamberti. 13 OTTOBRE 2013

TRAGEDIA MIGRANTI, LUIGI CIOTTI: "MORTI CHE DEVONO PESARE SULLA COSCIENZA DI TUTTI"


















TRAGEDIA MIGRANTI, LUIGI CIOTTI: 

"MORTI CHE DEVONO PESARE SULLA

 COSCIENZA DI TUTTI"


"Proviamo un immenso dolore per queste morti innocenti. È una triste storia che continua e anche le parole sono stanche. Sono morti che devono pesare sulle coscienze di tutti. E devono farci dire basta, basta ai trafficanti di morte, basta ai venditori di illusioni, basta a chi anche su queste morti fa propaganda, basta a chi cerca scorciatoie con leggi che negano diritti, alimentano illegalità e disperazione", afferma Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera in una nota sull'ennesima, immane tragedia dei migranti al largo di Lampedusa.

"Chiediamo speranza e concretezza. Quella speranza che ha il volto degli esclusi -prosegue Luigi Ciotti - il volto dei poveri, il volto di quelle persone vittime delle false promesse. Bisogna creare le condizioni affinché chi fugge dalla disperazione, dalla fame, da situazioni di miseria e povertà possa trovare accoglienza, ma anche libertà e dignità. Alla politica chiediamo un atto di coraggio: abbandonare la facile strada del consenso per imboccare quella difficile ma feconda della giustizia sociale. Una politica- conclude Luigi Ciotti- che sia capace di trasformare quelle paure in speranze. Nessuno, sull'immigrazione, ha la ricetta in tasca. Ma il forte elemento multietnico della nostra società - una realtà di fatto, piaccia o dispiaccia a qualcuno - ci impone di trovare il difficile punto di equilibrio tra accoglienza e legalità. E' in gioco lo sviluppo sociale, economico e culturale di un Paese che è stato migrante, che ha proteso in passato le sue mani trovandone altre pronte ad afferrale. L'Italia chieda la convocazione del consiglio Europeo da tenersi in maniera sobria, essenziale sull'isola di Lampedusa, per un coinvolgimento vero, concreto dell' Europa in un luogo di accoglienza, di solidarietà e di dialogo interculturale".

Fonte: www.libera.it 3 OTTOBRE 2013

COMUNICATO STAMPA COMITATO DON DIANA: “GIU’ LE MANI DALLA FATTORIA FUORI DI ZUCCA” L’ASL SFRATTA IL PRESIDIO DI LEGALITA’ E DI BUONE PRATICHE

















Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del "Comitato Don Peppe Diana",
precisando che  la Cooperativa  Sociale "Un fiore per la vita" fautore del progetto della "Fattoria Sociale Fuori di zucca" è una delle diverse realtà che vanno a comporre il direttivo di Libera Afragola - Casoria   presidio Gerardo D'Arminio.  
Sollecitiamo  la più ampia  condivisione 
COMITATO DON DIANA: 

“GIU’ LE MANI DALLA FATTORIA FUORI DI ZUCCA”

L’ASL SFRATTA IL PRESIDIO DI LEGALITA’ 

E DI BUONE PRATICHE

COMUNICATO STAMPA


L’Asl di Caserta ha dato lo sfratto alla cooperativa sociale ‘Un Fiore per la vita’ che gestisce in un’area dell’ex manicomio di Aversa, la ‘Fattoria fuori di zucca’. Il Comitato don Diana, di cui il Cooperativa è socia, ha deciso di non starsene con le mani in mano a guardare. Una difesa forte che non lascerà soli i soci cooperatori che con la loro attività sono riusciti a creare occupazione dando sostanza al percorso di riscatto dell’intero territorio.

IL VIDEO PRESENTAZIONE
SITO WEB FATTORIA FUORI DI ZUCCA

Saranno messe in campo tutte le iniziative necessarie per evitare che il 31 dicembre la Fattoria sociale sia costretta a lasciare la sede che è riuscita a riqualificare.

Lo sfratto ordinato dall’ASL risulta assolutamente incomprensibile. La Cooperativa ha sempre pagato e non è certa morosa, così come si vuole lasciar credere e nel tempo si è inoltre, distinta per le sue eccellenti pratiche, per la quali dovrebbe essere sostenuta e non certo ostacolata. La Cooperativa non solo paga infatti, un fitto di 1200 euro mensili ma ha riqualificato e restituito alla collettività un bene pubblico che era stato completamente trascurato. E’ sentinella di legalità e ha evitato che l’area nell’ex manicomio diventasse uno dei tanti spazi deserti e dimenticati.

VIDEO DENUNCIA  TG3  BUONGIORNO REGIONE 

La Cooperativa accoglie ogni anno per i campi estivi giovani del territorio e non, offrendo una valida proposta formativa accogliendo gratuitamente anche i bambini segnalati dagli assistenti sociali dei comuni limitrofi, provenienti da famiglie disagiate. Quest’anno sono stati ospitati ben 18 i ragazzi. La stessa cooperativa nell’anno 2012/2013 ha stabilizzato con contratto indeterminato full-time altre due persone ai sensi dell’art. 4 della L 381/91. La cooperativa ha all’attivo 15 dipendenti, quindi occupazione vera per la nostra comunità, oltre che opportunità di sano svago per i nostri figli affidati a professionisti che operano dal 2000. E’ un’oasi di verde nella quale i terreni sono coltivati secondo i sistemi dell’agricoltura biologica. I prodotti delle coltivazioni ecosostenibili sono da quattro anni, parte integrante dell’iniziativa promossa dal Comitato don Diana ‘Facciamo un pacco alla camorra’. Una chiara e netta scelta di campo che parte dal rispetto della terra, dai principi della legalità e dalla promozione sociale del territorio contro ogni forma di illegalità.

La Fattoria sociale è stata riconosciuta a livello internazionale e nazionale, così come dimostra la classifica di eccellenza del Ministero dello Sviluppo, nella quale le pratiche della fattoria sono entrate a pieno titolo. E mentre alla Cooperativa viene consegnato un documento di rescissione del contratto di fitto la Regione Veneto ha premiato la Fattoria Fuori di zucca come la migliore fattoria sociale d’Italia. Un riconoscimento che i soci della cooperativa hanno ritirato accompagnati dall’assessorato all’agricoltura della regione Campania. Buone prassi che non possono essere affondate. La Fattoria ‘Fuori di zucca’ va difesa, sostenuta ed accompagnata. 

Il Comitato don Diana è e sarà al suo fianco.



Fonte: http://www.dongiuseppediana.com/ 30 Settembre 2013