"Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio, o si fanno la guerra o si mettono d’accordo"

Paolo Borsellino

SPORTELLO SOS GIUSTIZIA

SPORTELLO SOS GIUSTIZIA

VICINANZA E IMPEGNO DELLA SARDEGNA E PER LA SARDEGNA Libera è vicina con il proprio impegno alle comunità della Sardegna





















Per informazioni e segnalazioni chiamare numero verde 800 150 440 o il 070 345070 oppure scrivere all'indirizzo csv@sardegnasolidale.it e sardegna@libera.it

Sardegna Solidale, il Cento di Servizio per il volontariato in Sardegna, in sinergia con LIBERA Associazioni nomi e numeri contro le mafie e con il Co.Ge. Sardegna, lancia una raccolta fondi per le vittime di Cleopatra in Sardegna.


Ecco i riferimenti operativi:

Emergenza Sardegna 2013

IBAN: IT45 L033 5901 6001 0000 0078 039

VICINANZA E IMPEGNO DELLA SARDEGNA E PER LA SARDEGNA

Libera è vicina con il proprio impegno alle comunità della Sardegna cosi' duramente colpite dal maltempo ed esprime la commossa partecipazione al dolore delle famiglie delle vittime Una tragedia, locale, regionale e nazionale. La Gallura (in particolare Olbia, Arzachena, Telti...), il Nuorese (Torpè, Bitti, Onanì, Lula, Galtellì, Dorgali, Oliena...), il Medio Campidano (Uras, Terraòlba, San gavino Monreale, Villacidro...) sono gli scenari più tragici del nubifragio e delle conseguenti alluvioni. 

Già nel primo pomeriggio di ieri 18 novembre operavano nei luoghi più colpiti centinaia di volontari e di singoli cittadini. Le organizzazioni di volontariato di protezione civile e di soccorso sanitario hanno da subito operato e stanno tuttora operando per alleviare i disagi e limitare i danni. Istituzioni e cittadini stanno collaborando per soccorrere chi è in difficoltà e nel dolore. 

Anche Libera è impegnata attivamente. Libera Sardegna e i presìdì di Libera Perfugas "Bonifacio Tilocca" e Libera Tempio "Rita Atria" sono mobilitati a Olbia e in Gallura. Mobilitati e allertati anche il presìdi di Cagliari "Emanuiela Loi",  di Iglesias "Ilaria Alpi", di Guspini "Silvia Ruotolo" e di Porto Torres "Falcone e Borsellino"

Solidarietà anche da tanti Centri di Servizio per il Volontariato in Italia (primo fra tutti quello di Catania), dall'Assessore alle politiche sociali del Comune di Milano , dalla Presidente nazionale della ConVol (Emma Cavallaro), da centiania di amici e conoscenti sparsi in tutta Italia e in Europa.

Libera Sardegna e Libera nazionale, congiuntamente al CSV Sardegna Solidale, aprono una finestra informativa su questa tragedia nei rispettivi siti internet (www.libera.it e www.sardegnasolidale.it ).

Al momento sono 18 le vittime accertate, ma ci sarebbero dei dispersi. Sono circa 2.500 le persone evacuate e ospitate in strutture comunali, alberghi o da parenti. Sono in corso operazioni di monitoraggio e verifica sul territorio. Sul fronte dei servizi essenziali, si registrano ancora criticità sui servizi essenziali, e in particolare la rete elettrica. Si segnalano anche alcuni disservizi nelle reti di telefonia mobile, ma la situazione non è critica. Per quanto riguarda la viabilità si registrano problemi sulla rete statale e sulle strade locali, dove si riscontrano diffusi allagamenti e alcune frane.

Per informazioni e segnalazioni chiamare il numero verde 800 150 440 o il 070 345070 oppure scrivere all'indirizzo scrivere alle e-mail csv@sardegnasolidale.it e sardegna@libera.it.

Fonte: ww.libera.it 20 Novembre 2013


COMINCIA LA DISCUSSIONE IN COMM. GIUSTIZIA SU IO RIATTIVO IL LAVORO DOPO LE 120.000 FIRME PRESENTATE


COMINCIA LA DISCUSSIONE IN COMM. GIUSTIZIA SU IO RIATTIVO IL LAVORO DOPO LE 120.000 FIRME PRESENTATE


Apprendiamo con soddisfazione la notizia che la commissione Giustizia della Camera dei Deputati, presieduta dall'on. Ferranti, ha appena incardinato il pdl n.1138 (rel. Mattiello), la legge d'iniziativa popolare che propone di rafforzare gli strumenti volti al riuso sociale delle aziende sequestrate e confiscate alle mafie, per sfruttarne a pieno le potenzialità occupazionali e di sviluppo per i territori. 


La calendarizzazione di una proposta di legge d'iniziativa popolare, sottoscritta da 120.000 cittadini e presentata alla Camera lo scorso 3 Giugno, rappresenta un risultato molto importante, a cui speriamo possa seguire un'imminente discussione a approvazione in aula. 

Le aziende confiscate alla criminalità sono un patrimonio inestimabile, che a causa dell'attuale normativa spesso è destinato al deperimento; sono circa 1700 quelle confiscate, a cui vanno aggiunge più di 7000 in fase di sequestro. Sono aziende che fanno riferimento a tutti i settori economici e produttivi del nostro paese, anche per questo il loro riuso potrebbe rappresentare una notevole opportunità per il rilancio occupazionale di territori fortemente vessati dalla presenza mafiosa. La proposta di legge - promossa da un vasto schieramento composto da Cgil, Libera, Acli, Arci, Avviso Pubblico, Legacoop, Sos Impresa e Centro Studi Pio La Torre - propone di introdurre strumenti di tutela dei lavoratori e delle lavoratrici di questo delicato settore (sono circa 80.000 le persone che hanno perso lavoro e reddito a causa delle lacune dell'attuale normativa), nuovi strumenti di intervento per scongiurare il fallimento sin dalla fase di sequestro e l'introduzione di un fondo di rotazione (finanziato da una piccola quota delle liquidità confiscate alle mafie) per favorire il percorso di emersione alla legalità e di rilancio di queste aziende.

La proposta di legge n. 1138 si inserisce nel solco tracciato in questi anni dalla legge Rognoni- La Torre e della legge n.109/96, che oggi permettono di restituire alla collettività quello che le mafie hanno accumulato con la violenza e la sopraffazione. Rappresenta, inoltre, anche un sostegno e una risposta concreta al lavoro della magistratura e dell'Agenzia Nazionale per i beni confiscati, che più volte hanno posto l'accento sulla necessità di colmare i limiti dell'attuale legislazione e rafforzarla. 

Per questo riteniamo fondamentale l'approvazione della proposta n.1138, per completare, rafforzare e migliorare tutti gli strumenti che in questi anni si sono rivelati imprescindibili per sfidare e battere le mafie su un terreno economico e sociale, una battaglia imprescindibile per un paese che dovrebbe vedere proprio nella legalità una precondizione per superare la fase di crisi economica che stiamo attraversando.

Il comitato "Io Riattivo il Lavoro"

Fonte:www.libera.it  18 Novembre 2013



PIÙ IMPEGNO E CORAGGIO NELLA CONFISCA DEI BENI Davide Pati Responsabile nazionale beni confiscati di Libera
























PIÙ IMPEGNO E CORAGGIO NELLA 
CONFISCA DEI BENI

Davide Pati  Responsabile nazionale beni confiscati di Libera
su Il Mattino | 18 novembre 2013

La confisca dei beni rappresenta ormai da più di trent'anni uno strumento di affermazione e crescita della legalità e dell'impegno civile. La promozione, diffusione e attuazione di progetti per la valorizzazione e il riutilizzo sociale dei beni confiscati ha contribuito in tutta Italia al rafforzamento delle politiche di coesione sociale, di lavoro vero per i giovani e di sviluppo di reti relazionali. E' questo oggi un patrimonio che non va disperso ma rafforzato. 

Vanno moltiplicate le positive pratiche di economia sociale e di welfare e vanno sostenute nei loro sforzi quelle associazioni e cooperative che testimoniano - con coerenza e autenticità - la convenienza della legalità. Abbiamo appreso con soddisfazione la notizia che la commissione Giustizia della Camera dei Deputati ha incardinato, la settimana scorsa, la proposta di legge di iniziativa popolare riguardante il rafforzamento degli strumenti volti alle aziende sequestrate e confiscate alle mafie, perché possano diventare modelli di buona economia. E' fondamentale ora la sua approvazione in tempi rapidi per arginare il potere criminale e difendere l'economia dalle varie forme di corruzione, di complicità e connivenze. Questo impegno - che deve appartenere a tutti - costituisce una precondizione per superare la difficile fase storica che stiamo attraversando e di cui proprio in questi mesi si vedono le conseguenze più critiche, in termini di riduzione di servizi di sostegno alle persone bisognose, di perdita di occupazione per i giovani e gli adulti e di mancanza di fiducia e speranza.
Agevolazioni contributive, sistemi di tutela dei lavoratori, incentivi di carattere fiscale e il Fondo di garanzia per l'accesso al credito sono gli interventi più urgenti previsti nella proposta di legge.


Accanto a queste misure, è importante agire sulla promozione di una sorta di tutorship da parte di imprese sane del Made in Italy, in un'ottica di responsabilità sociale, tramite l'utilizzo di strumenti quali il contratto di rete. I dati disponibili e l'esperienza maturata ci conducono ad un'ulteriore considerazione: il riutilizzo dei beni confiscati non può essere relegato ad un ruolo di simbolica testimonianza. Come dimostra l'impegno di tutte quelle realtà di cooperazione che hanno presentato alcuni giorni fa il "Pacco alla camorra". I beni e le aziende confiscate costituiscono ormai risorse diffuse sul territorio per interventi organici e strutturati di sviluppo locale (in tema ambientale, culturale, di turismo sociale, di agricoltura sociale e biologica, di filiere del manifatturiero).

 Per queste ragioni chiediamo con forza che la Regione Campania possa dare piena attuazione alla legge n.7 del 16 aprile 2012 recante "Interventi a favore dei comuni ai quali sono trasferiti i beni confiscati" e possa prevedere la destinazione di parte dei fondi comunitari della programmazione 2014-2020, così come aveva fatto alcuni anni fa con il programma Nuovi Percorsi Polis del POR Campania 2000-2006, al riuso degli stessi beni

Allo stesso tempo non possiamo tralasciare l'urgenza di dover assegnare adeguate risorse e personale alle sezioni Misure di prevenzione dei Tribunali di Napoli, Santa Maria Capua Vetere e Salerno e all'Agenzia nazionale con sede anche a Napoli.
La Campania è stata fra le prime regioni a porre la giusta attenzione sul tema dei beni confiscati. Oggi è compito di tutti i soggetti istituzionali e del partenariato economico sociale fare di più. 

Occorre una strategia regionale per recuperare efficienza ed efficacia evitando allo stesso tempo i ritardi e le distorsioni passate, con maggiore responsabilità e capacità di programmazione

Fonte: www.libera.it 18Novembre 2013

LIBERA AL FIANCO DEL PM NINO DI MATTEO IL PAESE È CAMBIATO, CARO NINO NON SEI SOLO di don Luigi CIOTTI
























LIBERA AL FIANCO DEL PM NINO DI MATTEO



IL PAESE È CAMBIATO, CARO NINO 

NON SEI SOLO


di don Luigi CIOTTI

CARO Nino Di Matteo, devi sapere che non sei solo, che tutti voi a Palermo, e in ogni angolo d`Italia, non sarete mai più soli. Dalla stagione delle stragi è cresciuta nel nostro paese la consapevolezza che la questione delle mafie non è solo di natura criminale. È un problema più profondo, anche culturale e sociale. Una questione che non sarebbe ancora cosi grave se a contrastare le mafie ci fossero stati, oltre alla magistratura e alle forze di polizia, la coscienza pulita e l`impegno della maggior parte degli italiani. Questa coscienza e questo impegno, lentamente e faticosamente si sono negli anni moltiplicati. 

Devi dunque sapere caro Nino, anche se qualcuno—mafiosi o complici dei mafiosi — continua a minacciare e lanciare messaggi inquietanti, che oggi tu e tutti gli altri magistrati siete meno soli. Che minacciare voi vuoi dire minacciare tanti di noi, tanti italiani, che nei più vari ambiti si sono messi in gioco. Cittadini che non si limitano a scendere in piazza, a indignarsi o commuoversi, ma che hanno scelto di muoversi, di trasformare il loro "no" alle mafie in un impegno quotidiano per la democrazia, per la libertà e la dignità di tutti. Le luci non nascondono però le molte ombre. In tanti ambiti prevale ancora l`indifferenza o una semplice e facile risposta emotiva.

 Anche la politica non sempre ha saputo affrontare la questione con la pulizia morale e il respiro necessario: pensiamo solo ai troppi compromessi che hanno impedito un`adeguata riforma della legge sulla corruzione e ai patti sottobanco. Lo Stato, tutto lo Stato, deve proteggere se stesso e i suoi cittadini. Ma negli ultimi tempi, come molti segnali lasciano intendere, le mafie — indisturbate nei suoi livelli più alti: economia, finanza, appalti, affari—hanno approfittato per organizzarsi in silenzio. 

Quelle minacce dall`interno di un carcere dicono perciò una verità imbarazzante: se nell`ambito repressivo e giudiziario importanti risultati sono stati ottenuti, sul versante del contrasto politico e sociale c`è ancora molta strada da fare. Perché di una cosa dobbiamo essere certi: sconfiggeremo le mafie solo quando sapremo colmare le disuguaglianze sociali che permettono il loro proliferare. Le mafie non vanno solo inseguite: vanno prevenute. Prevenzione vuoi dire anche realizzare la condizione di dignità e di libertà responsabile prevista dalla Costituzione, il primo e più formidabile dei testi antimafia. Altrimenti, nello scarto fra le parole e i fatti, continuerà a insinuarsi ta più pericolosa e subdola delle mafie: quella della corruzione, del privilegio e dell`abuso di potere. 

A te un forte abbraccio da parte mia e dalle oltre 1600 realtà associate a Libera.
Don Luigi Ciotti su Repubblica | 14 novembre 2013

Fonte: www.libera.it  14 Novembre 2013 

ASSEMBLEA PUBBLICA. 13 NOVEMBRE 2013, H.17.00 – Seminario Vescovile - via Riccardo di Aversa Conte Normanno - AVERSA Legambiente, Libera e Fiom aderiscono e partecipano alla manifestazione sulla Terra dei Fuochi del 16 novembre a Napoli


























ASSEMBLEA PUBBLICA. 13 NOVEMBRE 2013, H.17.00 –
Seminario Vescovile - via Riccardo di Aversa Conte Normanno - AVERSA (CASERTA)-
DALLA TERRA DEI FUOCHI ALLA 
TERRA FELIX



Legambiente, Libera e Fiom aderiscono e partecipano alla manifestazione sulla Terra dei Fuochi del 16 novembre a Napoli. Il vero e proprio ecocidio che si sta consumando alla luce del sole tra le province di Napoli e Caserta, nella "Terra dei fuochi" ormai simbolo e paradigma dei traffici illeciti di rifiuti e dell'estrema pericolosità dell'ecomafia, rappre­senta un attentato all'ambiente, alla salute dei cittadini e allo sviluppo del territorio. 

È una brutta storia che riguarda soprattutto il futuro. La gravità della situazione e l'urgenza di dare risposte effica­ci, troppo a lungo rimandate, richiede uno sforzo congiunto di tutti affinché la Terra dei fuochi possa tornare ad essere di nuovo "Terra felix": terra felice. Con questo spirito Legambiente, Libera e Fiom hanno promosso verso la manifestazione del 16 Novembre a Napoli, un'assemblea pubblica che si svolgerà il 13 novembre alle ore 17,00 presso il Seminario Vescovile di Aversa.

Introduce
Gianni Solino, Coordinatore Provinciale Libera Caserta

Intervengono:
Rossella Muroni Direttore Nazionale Legambiente
Enrico Fontana Direttore Nazionale Libera
Michele De Palma Fiom Nazionale
Andrea Amendola Fiom Campania
Michele Buonomo presidente Legambiente Campania
Don Giuseppe Esposito· Diocesi di Aversa
Valerio Taglione Comitato Don Peppe Diana
Alessandro Gatto WWF

La mobilitazione popolare- scrivono in una nota Legambiente, Libera e Fiom- da atto di denuncia, si deve trasformare in proposta politica, di cui le amministrazioni locali e il governo nazionale devono farsi carico, mettendo in campo con urgenza una risposta concreta. Legambiente, Libera e Fiom avanzano 10 proposte specifiche basate sulla trasparenza dei dati e sulla riconversione del territorio, sulle tutele e i diritti, a partire da quello alla salute:

1 Rafforzare l'attività di controllo, coinvolgendo nelle giuste forme, la popolazione;

2 Rendere pubblica e aggiornare l'attività di mappa­tura dei siti contaminati;

3 Avviare una sistematica e puntuale attività di campionamento ed analisi dei prodotti ortofrutticoli ed alimentari;

4 Reperire risorse e strumenti certi per la messa in sicurezza e la bonifica delle aree inquinate;

Avviare in tempi rapidi il Registro Tumori della Regione Campania;

6 Individuare un piano sanitario pubblico specifico per le zone colpite dagli sversamenti e dichiarate ad alto rischio di tumori;

7 Definire azioni concrete di risarcimento del danno ambientale;

8 Creare una rete di aziende e soggetti che promuovano e difen­dano la Campania pulita;

9 Mettere in campo un piano di riconversione basato sulla giustizia sociale e ambientale in Campania;

10 Introdurre nel Codice penale i delitti contro l'ambiente, così da consentire alle forze dell'ordine e alla magistratura di prevenire e reprimere in maniera più efficace i fenomeni d'illegalità e criminalità ambientale.


La proposta- concludono Legambiente, Libera e Fiom- che vogliamo costruire insieme, non è solo uno stimolo al dibattito pubblico attorno al tema della Terra dei fuochi, ma è anche un modo per raccontare la "Campania che resiste". 

Le esperienze degli agricoltori che hanno rifiutato gli sversamenti sui propri appezzamenti; le cooperative sociali che sono nate sui beni confiscati alla camorra; le lotte del lavoro che servono da esperienza e monito sul diritto alla salute; le esperienze positive che in questi anni, con il loro impegno sociale e civile, sono state sentinella nei nostri territori.

Per info e adesioni: LEGAMBIENTE  campagne@legambiente.campania.it
Contatti 081 261890 

LIBERA:  campania@libera.it   FIOM fiomcampania54@gmail.com

Fonte: www.libera.it   8 Novembre 2013