"Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio, o si fanno la guerra o si mettono d’accordo"

Paolo Borsellino

SPORTELLO SOS GIUSTIZIA

SPORTELLO SOS GIUSTIZIA

12 APRILE 2012—12 APRILE 2013 365 Giorni di Maria Saccardo Libera Contro le mafie Referente Presidio territoriale Afragola - Casoria









12 APRILE  2012—12 APRILE 2013

365 Giorni

Libera Contro le mafie


E ‘ trascorso un anno dal Convegno dibattito Ilriutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie alla luce del nuovo CodiceAntimafia: Problemi e prospettive territoriali, realizzato nella Biblioteca Comunale di Afragola,  a cui hanno preso parte oltre ai Referenti Regionali don Tonino Palmese e Geppino Fiorenza e al Referente Provinciale Antonio D’Amore anche il Referente Nazionale di Libera per i beni confiscati alle mafie Davide Pati e il Giudice della DDA Marco Del Gaudio. Durante il Convegno fu reso pubblico uno studio realizzato dal Presidio Afragola-Casoria (costato un anno di duro lavoro) che evidenziò la numerosità e lo stato di conservazione di molti beni confiscati alla camorra sul territorio afragolese, mettendo in rilievo le “disattenzioni” della politica locale. 
Di fatto le ultime Amministrazioni Comunali, enti 
affidatari,  non sempre hanno considerato 
d’importanza strategica e anche simbolica, la cura e l’utilizzo per fini sociali di questo cospicuo capitale; anzi, alcuni dei beni in questione  sono occupati abusivamente, altri sono abbandonati o utilizzati come discariche abusive.                 LE  FOTO
Nel Convegno facevamo presente che se l’Amministrazione Comunale agisce in questo modo disattende la norma e la prassi, nonché lo spirito della Legge 109/96 fortemente sostenuta da Libera che per l’approvazione raccolse nel 1996 più di un milione di firme. 
Forse non è immediatamente chiaro a tutti il danno, quasi irreparabile, che viene fatto quando le leggi vengono disattese innanzitutto da chi dovrebbe, in tutta coscienza, dare l’esempio; quando poi si tratta di leggi che hanno in sé una simbologia dirompente per la comunità intera, ma soprattutto per le nuove generazioni come la legge 109/96… il danno è perfino maggiore! 
L’applicazione delle norme contenute nella legge sull’uso sociale dei beni confiscati, oltre che occasione di riscatto sociale per l’intera comunità, può diventare concretamente opportunità occupazionale per i giovani. 
 Parlare di legalità solo in modo accademico, non ha senso se poi nella pratica si agisce in modo non conseguente e lo si fa alla luce del sole come se la teoria fosse una cosa, la pratica… tutt’ altro! 
Se solo ci rendessimo conto che in questo modo diventiamo cattivi maestri per i nostri figli e che non possiamo poi pretendere dai giovani il rispetto delle regole se non gli è stato insegnato... 
Tutto deve continuare ad andare a rotoli? 
Tutti dobbiamo  continuare a sguazzare in questa fanghiglia torbida dove non passa luce e non si intravede il fondo? 
E fino a quando?
In quest’anno, rispetto all’interesse reso pubblico dalle autorità di governo della città, abbiamo vissuto momenti di disorientamento.  
Infatti, a seguito della manifestazione del 12 aprile, il vicesindaco di Afragola Prof Antonio Pannone ci convocò presso la Casa Comunale il 5 giugno
successivo per un incontro sul tema, con assessori e funzionari dell’Amministrazione. 
Erano presenti all’incontro il referente provinciale e il responsabile nazionale per i beni confiscati di Libera. In quella sede il vicesindaco incaricò i suoi assessori di riunire, a breve termine, una conferenza di servizi, alla quale ci chiedeva di partecipare, onde poter risolvere presto e bene la questione. 
Da quel giorno, lontano ben 10 mesi, l’Amministrazione Comunale non ci ha più convocati e  sembra aver di nuovo perso traccia di tutta la “materia”! 
Noi, ovviamente, continuando a seguire questa “storia”, nel mese di gennaio abbiamo scritto al Sindaco e al Prefetto ribadendo la necessità e l’urgenza di addivenire a una conclusione.
 E da quel momento sono trascorsi circa 3 mesi.
Se lo “status quo” non dovesse variare se, cioè tutto dovesse continuare a tacere, riteniamo che la prossima mossa debba per forza di cose concretarsi nella richiesta all’ “Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati”
della restituzione di tutti i beni confiscati affidati al Comune e non ancora assegnati.
Fra poco più di un mese la comunità afragolese si troverà ad eleggere il primo cittadino e il nuovo consiglio comunale. 
Per questa occasione abbiamo preparato un documento articolato in 13 punti ispirato alla Convenzione di Strasburgo del1999 ma con aggiunta di progetti che riguardano le problematiche pertinenti il territorio, come i roghi tossici, i beni confiscati alla camorra, l’acqua pubblica ecc. che, in una Manifestazione Pubblica, chiederemo di condividere a tutti i candidati. 



Fonte: www.liberaafragolacasoria.acm.blogspot.com 12 Aprile 2013

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