"Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio, o si fanno la guerra o si mettono d’accordo"

Paolo Borsellino

SPORTELLO SOS GIUSTIZIA

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Quando il potere criminale viene prima di tutto!






Quando il potere criminale viene prima di tutto!


di Marilena Natale

Casalesi’ in lutto: è morta Teresa Diana, la madre di Walter e  Francesco Schiavone alias Sandokan.
 La donna, ottantacinquenne, si è spenta nella sua abitazione in Via Bologna, a Casal di Principe,dove risiedeva con la nuora Giuseppina Nappa ed i nipoti.
 I funerali si terranno oggi pomeriggio nella Chiesa di San Salvatore e proseguiranno per il cimitero cittadino dove la donna sarà sepolta nella tomba di famiglia, dove è già sepolto il marito. 
I giudici di sorveglianza hanno negato il consenso alla partecipazione al funerale al figlio Francesco (Sandokan), al figlio Walter ed al nipote Nicola, tutti rinchiusi al 41 bis. Permesso negato anche ai due rampolli criminali di famiglia, Emanuele ed Ivanhoe rinchiusi a regime ordinario
Gli Schiavone hanno ricevuto la notizia della morte della loro congiunta da un telegramma, iviato da Mariapia Schiavone, la matriarca del crimine, ma il giudice di sorveglianza, ha detto “no”, nessuno parteciperà ai funerali. 
Così Teresa Schiavone, morta senza poter rivedere i suoi figli,farà il suo ultimo viaggio senza i suoi due ragazzi che lei amava tanto. 
Due ragazzi diventati uomini e definiti  ministri del crimine : che per decenni hanno dettato la loro legge del terrore.
 Ma per una madre i figli sono sempre i figli, anche quando commettono errori, e la morte di questa donna ci fa vedere e capire il volto profondo di Gomorra. 
Francesco Schiavone o barbon,come ama definirsi lui, è in carcere dal 1998, anche Walter è in carcere al 41 bis. 
La dinastia criminale di Casal di Principe per decenni ha regnato senza ostacoli, nessun legame familiare ha mai fermato Sandokan, anzi , dopo di lui i suoi figli hanno seguito le sue orme seminando morte e paura. 
Ma  la domanda che ci viene in mente è :quanto è importante il potere criminale davanti alla famiglia?Quale interesse può anteporsi a vedere crescere i propri figli e i propri nipoti.
 Dal carcere di Opera il capo clan scrive quotidianamente, le sue lettere cominciano sempre con una frase: " mio prezioso figlio", nelle lettere, allega delle pagine di riviste, dove sceglie vestiario e giocattoli per i suoi nipoti, e in bella vista nell’abitazione di via Bologna c’è una foto della famiglia al completo con tanto di fotomontaggio. 
Anni e anni chiusi dietro alle sbarre perdendosi la vera essenza della vita, la famiglia e pregando un Dio con una fede concepita solo da loro. 
Oggi il capoclan ha tre figli in carcere, uno al 41 bis,a lui ha designato la sua stessa sorte, e per gli altri non resta che aspettare. 
Sua madre, la donna che l’ha messo al mondo è morta e lui, Sandokan non può neanche salutarla per l’ultima volta. 
Che vita è questa? Perché perseverare in questo diabolico piano a discapito degli affetti.  Oggi ai funerali, potremmo essere li a documentare il tutto,e ad ascoltare le parole dei preti don Abbondio, ma noi a dispetto di questa gente, portiamo rispetto per la morte specie se a morire è una madre

Fonte: Gazzetta di Caserta  14 Luglio 2012

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