"Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio, o si fanno la guerra o si mettono d’accordo"

Paolo Borsellino

SPORTELLO SOS GIUSTIZIA

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Beni confiscati alle mafie, una risorsa da gestire al meglio







Beni confiscati alle mafie, una risorsa da gestire al meglio

di Marika Demaria

Creare un organismo che apporti competenze ed energie all’Agenzia nazionale dei beni confiscati, istituita nel 2010 e di fatto priva di risorse adeguate per far fronte al lavoro al quale dovrebbe ottemperare. Questa la richiesta di dodici associazioni (tra cui figurano il Centro Pio La Torre, la Confindustria, l’Arci, l’Anm, la Legacoop, la Cgil e Libera) che hanno scritto al ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri; per il 30 settembre è previsto un incontro tra il ministro e  i rappresentanti delle sigle firmatarie del documento.
Come si legge nell’articolo di Massimo Solani “Salviamo i beni confiscati alla mafia” pubblicato sull’«Unità» in edicola oggi, 23 agosto, l’intento è di “chiedere l’istituzione di una cabina di regia formata dalle organizzazioni sociali e dell’antimafia presso l’Agenzia dei beni confiscati che agevoli il lavoro di questa, individui le criticità, elabori le linee di massima dei piani di utilizzo delle aziende e dei beni confiscati, aiuti a instaurare una sostanziale concertazione tra Agenzia, enti territoriali, associazioni antimafia e sociali dell’impresa e del lavoro sia a livello nazionale che periferico”.
Secondo i dati aggiornati al 2 luglio, i beni confiscati e sequestrati in tutta Italia sono 12.276, di cui 10.673 immobili e 1.603 aziende; circa la metà dei beni immobili sono però gravati da ipoteche. Il progetto avrebbe dunque l’obiettivo di “fornire competenze all’amministrazione, sollecitare gli interventi, collaborare all’individuazione delle soluzioni più idonee in costante collegamento con gli enti locali”, come ha spiegato Vito Lo Monaco, presidente del Centro Pio La Torre.
Nell’edizione odierna del quotidiano è inoltre possibile leggere “Da Partanna a Lecco, la meglio gioventù contro i clan”, un racconto dei ragazzi impegnati nei campi di volontariato e studio organizzati da Libera e che si svolgono, appunto, sui terreni confiscati alle mafie. L’articolo è a firma di Davide Pati, responsabile nazionale dell’Ufficio beni confiscati dell’associazione.
Fonte: Narcomafie.it  23 Agosoto 2012

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