"Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio, o si fanno la guerra o si mettono d’accordo"

Paolo Borsellino

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Nuova furto al centro don Puglisi: “pensiamo di mollare”







Nuova furto al centro don Puglisi: “pensiamo di mollare”

dalla Redazione Narcomafie
 Un altro colpo dei soliti ignoti al centro di accoglienza “Padre Nostro” fondato nel quartiere palermitano di Brancaccio da don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia nel 1993, recentemente beatificato. Un comunicato del presidente del centro, Maurizio Artale, annota polemicamente che “i soliti ignoti” tali sono “perché nessuno si è mai impegnato a renderli noti”. Il furto ha dell’assurdo: persiane esterne e infissi interni in alluminio. Uno stillicidio di furtarelli che, si legge nella nota, hanno come obiettivo “quello di farci stancare, spingerci a gettare la spugna, farci arrendere, sfrattarci da Brancaccio. Non vi nascondo che tante volte ci abbiamo pensato e oggi più che mai”, scrive Artale. Nel maggio scorso i ladri avenvano compiuto un’altra incursione e avevano prelevato materiale informatico, attrezzi e uno scudetto del Palermo calcio donato ai bambini dalla società. “Questi ‘piccoli’ furti, siano essi messi in atto dalla mafia o dal piccolo delinquente, in questi 19 anni hanno avuto l’obiettivo di avvelenare l’umore dei volontari e operatori del Centro di accoglienza Padre Nostro”, si legge ancora nella nota, che denuncia: “Siamo stanchi di sentirci dire che sono ‘ragazzate’, perché se è così, questi ‘ragazzetti’ hanno messo in scacco le forze della polizia e gli inquirenti per 19 anni, in quanto ad oggi mai nessuno di loro è stato identificato. Con le debite proporzioni Riina Salvatore e il suo socio Provenzano Bernardo erano dei pivelli a confronto”.
Non solo le forze di polizia sono, secondo Artale, state incapaci di contrastare la lenta e costante intimidazione perpretrata negli anni contro il centro, ma anche la società civile si è mostrata impassibile: “Penso che [Don Puglisi, ndr] abbia dato perle ai porci, e se è così non ci resta che sbattere la polvere delle nostre scarpe e andare altrove”.

Fonte: Narcomafie.it 22 Agosoto 2012

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