DIARIO DEI CAMPI: CASTELLAMMARE DI STABIA (NA) - 2 -
E!State Liberi a Castellammare di Stabia
Campo Asharam Santa Caterina
21/07/12
Ore 19.30
Castellammare di Stabia-Terrazza
Sono arrivato qui, dopo un viaggio veloce e leggero. Uscendo dalla stazione della circumvesuviana, in Castellammare, vedo un ragazzo con una maglietta rossa. Intuisco che si tratti di uno del "campo". Mi avvio verso di lui senza indugio alcuno. Andrea è il primo ragazzo che incontro, e l'impressione che ne ricavo è ottima. Alle 19.00 circa ci riuniamo in cerchio, sulla terrazza, e ognuno prova a presentare se stesso. Mentre Marco parla, la sua voce calma si mescola all'aria molto calda e la mia attenzione si sposta ai gabbiani in volo. Ritorno ad osservare Marco e la luce del sole come una lama brillante mi entra negli occhi. Di li a poco botti da fuochi d'artificio irrompono e un po' tutti ci si domanda il senso di ciò. Qualunque ipotesi è possibile, ed anche i locali si limitano a queste. Voglio pensare, sbrogliando e semplificando il tutto come fosse un teorema di Norton, alla semplice necessità animale dell'affermazione personale: "sparo, dunque sono."
23/07/12
Ore 17.30 Terrazza
Mi piace molto questo fatto del tetto terrazzo. Uno perché io non l'ho, e se l'avessi ci passerei un sacco di tempo. Ci dormirei persino. Sai quanti tetti ci sono in città come Milano ? Se li mettessi insieme a quelli di Torino sarebbe come creare una nuova città.
27/07/12
Dopo aver conosciuto i ragazzi del "tappeto di Iqbal" e i ragazzi del campo non sono riuscito ad evitare paralleli. I primi sembrano avere carattere forte e incisivo, talvolta troppo in relazione alla loro età. Mi pare evidente che la strada, pur se in modo diverso da una scuola , li abbia forgiati-secondo me-positivamente. Essi sono pronti ed allenati a situazioni difficili e scomode. Noi ? Alcune storie, canzoni e poesie dei ragazzi del "tappeto" penetrano in me, affondano nel mio addome risvegliando un richiamo custodito e trasmesso dalle generazioni precedenti, e del quale, da qualche tempo, sto cercando di fare chiarezza.
Leo
Ore 19.30
Castellammare di Stabia-Terrazza
Sono arrivato qui, dopo un viaggio veloce e leggero. Uscendo dalla stazione della circumvesuviana, in Castellammare, vedo un ragazzo con una maglietta rossa. Intuisco che si tratti di uno del "campo". Mi avvio verso di lui senza indugio alcuno. Andrea è il primo ragazzo che incontro, e l'impressione che ne ricavo è ottima. Alle 19.00 circa ci riuniamo in cerchio, sulla terrazza, e ognuno prova a presentare se stesso. Mentre Marco parla, la sua voce calma si mescola all'aria molto calda e la mia attenzione si sposta ai gabbiani in volo. Ritorno ad osservare Marco e la luce del sole come una lama brillante mi entra negli occhi. Di li a poco botti da fuochi d'artificio irrompono e un po' tutti ci si domanda il senso di ciò. Qualunque ipotesi è possibile, ed anche i locali si limitano a queste. Voglio pensare, sbrogliando e semplificando il tutto come fosse un teorema di Norton, alla semplice necessità animale dell'affermazione personale: "sparo, dunque sono."
23/07/12
Ore 17.30 Terrazza
Mi piace molto questo fatto del tetto terrazzo. Uno perché io non l'ho, e se l'avessi ci passerei un sacco di tempo. Ci dormirei persino. Sai quanti tetti ci sono in città come Milano ? Se li mettessi insieme a quelli di Torino sarebbe come creare una nuova città.
27/07/12
Dopo aver conosciuto i ragazzi del "tappeto di Iqbal" e i ragazzi del campo non sono riuscito ad evitare paralleli. I primi sembrano avere carattere forte e incisivo, talvolta troppo in relazione alla loro età. Mi pare evidente che la strada, pur se in modo diverso da una scuola , li abbia forgiati-secondo me-positivamente. Essi sono pronti ed allenati a situazioni difficili e scomode. Noi ? Alcune storie, canzoni e poesie dei ragazzi del "tappeto" penetrano in me, affondano nel mio addome risvegliando un richiamo custodito e trasmesso dalle generazioni precedenti, e del quale, da qualche tempo, sto cercando di fare chiarezza.
Leo
Domenica 22 luglio 2012 00:18
Il primo giorno di campo è andato. Per me è filato tutto liscio, mi sembra ci sia un buon feeling tra di noi, insomma siamo un bel gruppo. Che dire... il posto è bello ma... diverso. Il tramonto dalla terrazza è mozzafiato! Unica nota "disturbatrice", la campana che suona ogni quarto d'ora!!!! Sarà che non ci sono abituata ma mi dà un po' ai nervi. Altra cosa che mi ha colpito, i fuochi d'artificio anche di giorno! Comunque come prime impressioni decisamente positive!
Alessia
23:10
Bella, bella, bellissima serata! Sensazioni belle, emozioni forti grazie anche ai ragazzi de "Il tappeto di Iqbal".
Alessia
Bella, bella, bellissima serata! Sensazioni belle, emozioni forti grazie anche ai ragazzi de "Il tappeto di Iqbal".
Alessia
Martedì 24 luglio 2012 12:22
Siamo al Centro di Giustizia Minorile, è molto interessante capire cosa viene fatto per i ragazzi che entrano nel circuito penale. Ma quello che mi ha colpito di più in questi giorni, e su cui rifletto più spesso, è il fatto che alcuni ragazzi di qua non sentono l'esigenza, non abbiano lo stimolo di spostarsi, di conoscere quello che c'è al di là di Castellammare, Napoli ecc. Sentire che non vogliono neanche andare a lavorare a Napoli da Castellammare, per esempio, mi ha, passatemi il termine, "sconvolto". Per me è inconcepibile, per me conoscere nuovi posti, territori, modi di vivere è fondamentale, in un certo senso è l'essenza della vita... Per quanto in questi ultimi mesi abbia trovato uno splendido equilibrio a Firenze, pensare di rimanere chiusa lì mi mette ansia, penso che dopo un po' mi sentirei soffocare. L'esperienza che stiamo vivendo penso sia unica, e per il momento per me è decisamente positiva, non solo per tutto quello che stiamo imparando, ma anche per il rapporto che si sta creando tra di noi, è come se fossimo una piccola famiglia. E non credevo che sarei stata in grado di trovarmi così a mio agio con persone che non conosco, per me questa esperienza era anche una sfida, che per il momento sento che sto vincendo.
Alessia
Siamo al Centro di Giustizia Minorile, è molto interessante capire cosa viene fatto per i ragazzi che entrano nel circuito penale. Ma quello che mi ha colpito di più in questi giorni, e su cui rifletto più spesso, è il fatto che alcuni ragazzi di qua non sentono l'esigenza, non abbiano lo stimolo di spostarsi, di conoscere quello che c'è al di là di Castellammare, Napoli ecc. Sentire che non vogliono neanche andare a lavorare a Napoli da Castellammare, per esempio, mi ha, passatemi il termine, "sconvolto". Per me è inconcepibile, per me conoscere nuovi posti, territori, modi di vivere è fondamentale, in un certo senso è l'essenza della vita... Per quanto in questi ultimi mesi abbia trovato uno splendido equilibrio a Firenze, pensare di rimanere chiusa lì mi mette ansia, penso che dopo un po' mi sentirei soffocare. L'esperienza che stiamo vivendo penso sia unica, e per il momento per me è decisamente positiva, non solo per tutto quello che stiamo imparando, ma anche per il rapporto che si sta creando tra di noi, è come se fossimo una piccola famiglia. E non credevo che sarei stata in grado di trovarmi così a mio agio con persone che non conosco, per me questa esperienza era anche una sfida, che per il momento sento che sto vincendo.
Alessia
21:16
Abbiamo fatto la prima lezione di teatro, una figata! Esperienza bellissima! Utile sia a me singolarmente che al gruppo, credo ci abbia aiutato ad unirci sempre di più. Adesso capisco perché i ragazzi de "Il tappeto di Iqbal" hanno così successo, spero vivamente che riescano ad andare avanti perché il lavoro che fanno è troppo importante!
Alessia
Abbiamo fatto la prima lezione di teatro, una figata! Esperienza bellissima! Utile sia a me singolarmente che al gruppo, credo ci abbia aiutato ad unirci sempre di più. Adesso capisco perché i ragazzi de "Il tappeto di Iqbal" hanno così successo, spero vivamente che riescano ad andare avanti perché il lavoro che fanno è troppo importante!
Alessia
Venerdì 27 luglio 2012 16:10
Oggi siamo stati a Giugliano e dintorni per quello che noi abbiamo ribattezzato il "monnezza tour". Mamma mia che impressione! Uno certe cose non se le aspetta, sembrava di stare su un altro pianeta. È da stamani che mi chiedo "come abbiamo potuto fare questo a questa terra?" Noi che abbiamo, dal mio punto di vista, il dovere di lasciare alle generazioni future la terra almeno nelle condizioni, già pessime, in cui è adesso, perché non abbiamo fatto niente per fermare quello scempio? Le immagini che ricorderò per sempre di una terra desolata, piena di rifiuti, di una stazione deserta fanno male. Fa male anche perché mi sento impotente davanti ad una situazione più grande di me. Ma alla fine, pensandoci, impotenti non siamo perché possiamo portare la nostra testimonianza, il nostro piccolo vissuto diretto, per far conoscere a più persone possibile questa situazione e cercare tutti insieme di cambiare le cose. È una goccia nel mare, ma è dalle piccole gocce che può partire il cambiamento...
Alessia
Oggi siamo stati a Giugliano e dintorni per quello che noi abbiamo ribattezzato il "monnezza tour". Mamma mia che impressione! Uno certe cose non se le aspetta, sembrava di stare su un altro pianeta. È da stamani che mi chiedo "come abbiamo potuto fare questo a questa terra?" Noi che abbiamo, dal mio punto di vista, il dovere di lasciare alle generazioni future la terra almeno nelle condizioni, già pessime, in cui è adesso, perché non abbiamo fatto niente per fermare quello scempio? Le immagini che ricorderò per sempre di una terra desolata, piena di rifiuti, di una stazione deserta fanno male. Fa male anche perché mi sento impotente davanti ad una situazione più grande di me. Ma alla fine, pensandoci, impotenti non siamo perché possiamo portare la nostra testimonianza, il nostro piccolo vissuto diretto, per far conoscere a più persone possibile questa situazione e cercare tutti insieme di cambiare le cose. È una goccia nel mare, ma è dalle piccole gocce che può partire il cambiamento...
Alessia
24/07/2012
La sveglia è alla mattina presto. Oggi andiamo al carcere minorile di Napoli a incontrare educatori e assistenti sociali che operano nello stesso carcere o in comunità. Capiamo che ogni caso qui è a sé: non esiste un ragazzo che rispecchi un caso generale. Certo considerando uno specifico quartiere si può trovare statisticamente un reato più frequente. Gli educatori, che seguono in particolare il ragazzo/a lavorano per il carcere minorile o per le comunità. Le comunità sono una alternativa al carcere minorile che spesso viene scelta perché il ragazzo dimostra che in un contesto del genere potrebbe reagire in modo positivo. Ultimamente la scelta di "messa alla prova" va per la maggiore sopratutto perché alleggerisce le spese statali. Le assistenti sociali che incontriamo sono molto preparate e ci spiegano come loro seguono tutto il percorso del ragazzo nel suo scontare la pena. A pranzo ci dirigiamo alla residenza estiva dei Borbone detto Bosco di Capodimonte. La visuale è stupenda come la mozzarella acquistata da Leo. Al pomeriggio incontriamo di nuovo Giovanni del Tappeto di Iqbal che porta con sé ragazzi di Barra. E' il nostro primo laboratorio di teatro. Le cose che facciamo sono divertenti e hanno valore estremamente simboliche. Il gioco del "Re è morto" dove si deve dare fiducia a tutta la comunità che ti circonda mi ha colpito. Mi ha colpito come Giovanni tiene a questi ragazzi e come interpreti il ruolo di padre sociale di questi waglioni sempre pronti a ricever consiglio da lui. La serata si conclude con una piacevole passeggiata a Castellamare di Stabia
Fabrizio
La sveglia è alla mattina presto. Oggi andiamo al carcere minorile di Napoli a incontrare educatori e assistenti sociali che operano nello stesso carcere o in comunità. Capiamo che ogni caso qui è a sé: non esiste un ragazzo che rispecchi un caso generale. Certo considerando uno specifico quartiere si può trovare statisticamente un reato più frequente. Gli educatori, che seguono in particolare il ragazzo/a lavorano per il carcere minorile o per le comunità. Le comunità sono una alternativa al carcere minorile che spesso viene scelta perché il ragazzo dimostra che in un contesto del genere potrebbe reagire in modo positivo. Ultimamente la scelta di "messa alla prova" va per la maggiore sopratutto perché alleggerisce le spese statali. Le assistenti sociali che incontriamo sono molto preparate e ci spiegano come loro seguono tutto il percorso del ragazzo nel suo scontare la pena. A pranzo ci dirigiamo alla residenza estiva dei Borbone detto Bosco di Capodimonte. La visuale è stupenda come la mozzarella acquistata da Leo. Al pomeriggio incontriamo di nuovo Giovanni del Tappeto di Iqbal che porta con sé ragazzi di Barra. E' il nostro primo laboratorio di teatro. Le cose che facciamo sono divertenti e hanno valore estremamente simboliche. Il gioco del "Re è morto" dove si deve dare fiducia a tutta la comunità che ti circonda mi ha colpito. Mi ha colpito come Giovanni tiene a questi ragazzi e come interpreti il ruolo di padre sociale di questi waglioni sempre pronti a ricever consiglio da lui. La serata si conclude con una piacevole passeggiata a Castellamare di Stabia
Fabrizio
26/07/12
La mattina dopo colazione facciamo le prime pulizie necessaria per l'igiene comune. In mattinata viene a trovarci Antonio che fa parte del coordinamento di Libera Napoli. Ci vuole subito mettere all'opera : veniamo divisi in coppie che dovranno condividere cosa uno vede nell'altro. Io sto con Marta. Lei è simpatica e determinata e accoglie le mie mani e io la fisso. Riusciamo a mantenere il contatto per tutto il tempo, ciò simboleggia che il contatto fisico non ci reca disturbo. Il gioco ci dimostra come fare ed agire siano diversi. E' agendo che si fa si contrasta la camorra. Successivamente Antonio mi narra che in Campania ci sono 180 beni confiscati e solo 200 solo utilizzati. Spera che si possa fare un campo proprio a Napoli per il prossimo anno. Ciò che mi colpisce è come, dietro alla Sicilia nella classifica stilata in base al numero di bene confiscati, ci sia la Lombardia e al terzo posto la Campania. Vediamo un bellissimo film-documentario basato sulla tesi di 3 ragazzi dal nome Alle 5 arriva la Rai. Il giornalista e i colleghi cameraman e fonisti sono professionisti e non si fanno perdere nessuna frase o movimento. Ci intervistano uno a uno. E' una cosa che non mi era mai successa. Al giornalista è piaciuto il discorso di Marta e Alessia. Io ho fatto luce sulla nostra importanza nell'essere testimoni e questo campo ci fornisce tante informazioni ci permetterà di raccontare molte cose a casa.
Fabrizio
La mattina dopo colazione facciamo le prime pulizie necessaria per l'igiene comune. In mattinata viene a trovarci Antonio che fa parte del coordinamento di Libera Napoli. Ci vuole subito mettere all'opera : veniamo divisi in coppie che dovranno condividere cosa uno vede nell'altro. Io sto con Marta. Lei è simpatica e determinata e accoglie le mie mani e io la fisso. Riusciamo a mantenere il contatto per tutto il tempo, ciò simboleggia che il contatto fisico non ci reca disturbo. Il gioco ci dimostra come fare ed agire siano diversi. E' agendo che si fa si contrasta la camorra. Successivamente Antonio mi narra che in Campania ci sono 180 beni confiscati e solo 200 solo utilizzati. Spera che si possa fare un campo proprio a Napoli per il prossimo anno. Ciò che mi colpisce è come, dietro alla Sicilia nella classifica stilata in base al numero di bene confiscati, ci sia la Lombardia e al terzo posto la Campania. Vediamo un bellissimo film-documentario basato sulla tesi di 3 ragazzi dal nome Alle 5 arriva la Rai. Il giornalista e i colleghi cameraman e fonisti sono professionisti e non si fanno perdere nessuna frase o movimento. Ci intervistano uno a uno. E' una cosa che non mi era mai successa. Al giornalista è piaciuto il discorso di Marta e Alessia. Io ho fatto luce sulla nostra importanza nell'essere testimoni e questo campo ci fornisce tante informazioni ci permetterà di raccontare molte cose a casa.
Fabrizio
Fonte: Libera.it 1 Agosto 2012
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