NON È VERO CHE NELLA VITA NON SI PUÒ SCEGLIERE
dal campo di volontariato e mediattvismo
a Borgo Sabotino (LT). Estate Liberi.
Certe esperienze nascono un po' per caso. Valuti le
alternative, consideri tutte le possibilità, avvisi amici e parenti che
potresti partire e poi... decidi di partire davvero. Scegli di esserci, di
crederci e di stare dalla parte giusta. Perché non è vero che nella vita non si
può scegliere. Si può eccome. Decidere di partecipare al campo di volontariato
e mediattvismo a Borgo Sabotino (LT) dal 16 al 24 luglio è stata un'esperienza
fondamentale per comprendere - a vent'anni di distanza - le parole di Paolo
Borsellino: "la lotta alla mafia non doveva essere soltanto una distaccata
opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti
e specialmente le giovani generazioni". La parola chiave è movimento
culturale. Non credo di sbagliare dicendo che Libera. Associazioni, nomi e
numeri contro le mafie si pone il difficile, ma importantissimo compito di
creare una coscienza critica. Riuscire a distinguere il bene dal male non è
sempre così scontato, avere ben chiaro quali sono i buoni e quali i cattivi,
scegliere - di conseguenza - di schierarsi dalla parte dei primi è una
decisione che tutti possono prendere, ma non sempre decidono di farlo.
Giovanni, Paolo, Peppino, Serafino non sono stati degli eroi. Persone
straordinarie, senza dubbio, ma prima di tutto persone. Uomini che svolgevano
il proprio dovere nel rispetto delle regole e dei loro ideali di giustizia e
legalità. Incensarli come degli eroi è semplicemente una scusa. Ciascuno di noi
possiede gli strumenti per portare avanti un'azione concreta di contrasto alle
mafie: questo campo di volontariato ne è la prova. Consideriamola pure una
piccola ribellione, ma è una ribellione incontrollabile perché ti contagia e ti
spinge a contagiare gli altri. Nel California Village di Borgo Sabotino ci
siamo sporcati le mani, il nostro bisogno di bellezza e di creatività ha
spezzato lo squallore di questo posto e l'ha trasformato nel Villaggio della
legalità. Abbiamo pulito a fondo, tolto le erbacce, dipinto muri, abbiamo messo
in moto la macchina delle idee e noi ne siamo i testimoni. Siamo testimoni di
questo cambiamento, o meglio, siamo questo cambiamento. Ciascuno ha visto che
cos'era questo posto e che cos' è diventato. Ciascuno di noi lo porta dentro,
nel proprio intimo, e porta con sé la consapevolezza che, anche tra cinquant'
anni, il bene rimarrà comunque cosa nostra. In questi giorni trascorsi - ahimè
- troppo in fretta, ci sono stati momenti di riflessione, di risate, di
formazione e di svago. In poco tempo si sono creati legami splendidi che
accendono l'interruttore della speranza e ci fanno capire che una realtà
diversa è possibile. Sono contenta di averli vissuti in prima persona e
consiglio a tutti, grandi e piccoli, di partecipare il prossimo anno.
Giulia
Fonte: Libera.it 2 Agosto 2012
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