"Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio, o si fanno la guerra o si mettono d’accordo"

Paolo Borsellino

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Una nuova guerra di camorra?





Una nuova guerra di camorra?


dalla Redazione Narcomafie

Una nuova guerra di camorra rischia di insanguinare Napoli. Una faida è già in corso tra le cosche di Scampia e Secondigliano, culminata il 23 agosto scorso con l’omicidio di Gaetano Marino avvenuto a Terracina. Marino sarebbe stato ammazzato per aver tradito il gruppo degli scissionisti che ha relegato in provincia l’ultimo erede della fazione Amato-Pagano. Per aver girato le spalle, cioè, all’ultimo baluardo di resistenza criminale che fa ancora del gruppo Abete-Aprea-Notturno-Abbinante il nocciolo duro di quel che resta del clan degli scissionisti.
Il prefetto di Napoli, Andrea De Martino, ha convocato per giovedì un comitato per l’ordine pubblico che sarà interamente dedicato alla recrudescenza criminale che si sta registrando in città da alcuni giorni. Una mossa, quella del prefetto tesa a prevenire nuove, possibili offensive criminali. L’allarme non si limita a Secondigliano e Scampia ma si estende a tutto il resto dei quartieri del capoluogo campano, scossi da fibrillazioni e allarmi legati ai nuovi assetti che la camorra si sta dando.
Dalle colonne del Mattino era stato il procuratore aggiunto Alessandro Pennasilico (che coordina i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli) a lanciare un allarme rispetto a quello che sta accadendo in città: «Tra Scampia e Secondigliano – aveva dichiarato l’alto magistrato – c’è una situazione preoccupante che si sta delineando da qualche mese e che tende ad aggravarsi . Questo quadro, che disegna uno scenario fluido e continuamente variabile, di per sé difficile da monitorare, comporta il rischio che si scateni un’azione violenta nella quale potrebbero finire coinvolti anche degli innocenti. Un rischio che considero altissimo».
Sullo sfondo, il controllo delle piazze dello spaccio e l’offensiva scatenata contro gli scissionisti dai clan Di Lauro e della Vannella Grassi. Pennasilico aveva anche lanciato un appello anche allo Stato e alle amministrazioni locali: «Ciascuno faccia la propria parte – aveva proseguito – perché non si può chiedere sempre a noi, che interveniamo in una fase repressiva, di risolvere certi fenomeni sociali». Immediata la replica, ieri, del governatore della Campania, Stefano Caldoro. «La Regione Campania è pronta a mettere in campo ogni iniziativa che le autorità di pubblica sicurezza dovessero ritenere necessaria». L’autunno di Napoli si prospetta caldo.

Fonte: Narcomafie.it 27 Agosto2012

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