Dalle terre dei casalesi parte il “pacco alla camorra” che
attraversa l’Italia passando per l’Unione Europea
Partirà dal casertano il prossimo 30 ottobre il “pacco alla camorra”,
un’iniziativa che dimostra concretamente la possibilità di contrapporre alla
sopraffazione e alla violenza della criminalità organizzata, l’etica e la
legalità.
di Ornella Esposito
Fare un pacco, nel gergo napoletano, significa dare
una fregatura, imbrogliare qualcuno. È proprio questo l’intento di una rete di
16 imprese profit anticamorra e cooperative sociali che, insieme al Comitato
Don Peppe Diana (il prete freddato a Casal di Principe nel 1994, ndr), ha deciso di
“fregare” la camorra.
Come? Restituendole il pacco ricevuto (subìto) della privazione
della libertà e della sopraffazione con un altro, pieno di gustosissimi prodotti
agricoli coltivati nelle terre confiscate e nei beni comuni.
IL VIDEO
L’iniziativa “Facciamo un pacco alla camorra”, partirà il 30
ottobre prossimo dalle terre dei casalesi e raggiungerà Roma, Milano ed altre
città italiane fino ad arrivare al Parlamento Europeo dove una rappresentanza
della rete delle 16 imprese parlerà alla presenza del Presidente UE, Martin
Schulz.
Dietro il pacco, ovviamente, c’è molto di più: un progetto ampio
che da anni e con molta fatica, per le inerzie istituzionali e le minacce della
malavita, le imprese del territorio coraggiosamente portano avanti. L’idea è
quella di promuovere una filiera produttiva etica partendo dalle attività
sociali nate nei luoghi di morte, e trasformarli in luoghi di vita e di
reinserimento lavorativo delle persone svantaggiate.
Fonte: serviziocivilemagazine.it
Sabato 27 Ottobre 2012
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