"Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio, o si fanno la guerra o si mettono d’accordo"

Paolo Borsellino

SPORTELLO SOS GIUSTIZIA

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Beni confiscati, in Campania si preferiscono le passerelle



Beni confiscati, in Campania si preferiscono le passerelle

di Tonino Amato
Presidente Commissione Regionale Beni Confiscati



Questa settimana L’Espresso pubblica un interessante reportage di Giovanni Tizian, dal significativo titolo “E la mafia si tenne il tesoro”. L’autore verifica lo stato dei beni confiscati alle mafie, fotografandone, dal nord al sud, le difficoltà nella destinazione e nella gestione. Alla Campania sono dedicati “il camorrista se la ride” e “Campania infelix”. Ai concreti e puntuali riferimenti di Tizian si aggiunge un quadro complessivo tutt’altro che incoraggiante: nella nostra regione infatti, abbiamo 478 beni, quasi un terzo dei 1500 immobili confiscati, che non si possono consegnare perché gravati da ipoteca o occupati, solo il 2% delle 367 aziende confiscate ancora attive sul mercato, migliaia di beni mobili, innanzitutto autovetture confiscate o sequestrate e abbandonate a custodia giudiziaria con enorme carico oneroso. Cosa ci dicono questi dati? Innanzitutto il perpetuarsi dello sconcio di istituti bancari che ancora assicurano ipoteche ai criminali, a volte addirittura immediatamente a ridosso del sequestro. Quindi il buco nero di aziende che, per la quasi totalità, dopo la confisca sono destinate al fallimento. E se appare grave la responsabilità diretta degli istituti di credito, sono pure evidenti le falle normative, la macchinosità burocratica e la complessità giudiziaria, aggravate dal nuovo e nefasto Codice Antimafia. Cosa dire poi del braccio operativo del governo, l’Agenzia Nazionale? Può contare in tutt’Italia su poco più di 30 unità lavorative, dovendo così necessariamente venir meno a ruoli fondamentali quali la funzione di raccordo tra le diverse istituzioni coinvolte
La sede distaccata di Napoli è tutt’oggi semi clandestina, aperta a Castel Capuano ma mai inaugurata o visitata dal Ministro Cancellieri, con pochissimi uomini e ancor meno mezzi.
Anche gli enti locali hanno grandi responsabilità, a partire dalla Regione che ancora non ha richiesto un solo bene confiscato che pure per legge potrebbe esserle destinato, incidendo così sulla spesa dei fitti passivi
La stessa situazione si ripete per le province, mentre la maggior parte dei comuni continua a non pubblicizzare nemmeno il patrimonio confiscato a sua disposizione
Serve allora un deciso cambio di rotta a partire da modifiche della normativa nazionale per finire con la piena applicazione della nuova normativa regionale. Perché la giunta Caldoro ancora non ha dato seguito a quanto previsto dalla legge 7/2012 pure approvata all’unanimità? Perché tanti ritardi nella costituzione dell’osservatorio regionale e dello specifico ufficio per le aziende confiscate, nell’emanazione del bando per il sostegno a progetti di riutilizzo, nella definizione di premialità per progetti sui beni confiscati nell’ambito degli interventi previsti da FSE, FESR e PSR
Note dolenti anche dal comune di Napoli: ancora si attende il nuovo regolamento per l’assegnazione dei beni e addirittura ci sarebbero enti come la Fondazione Pascale pronti a investire per realizzare all’interno di un immobile confiscato il registro tumori. Come è possibile non seguire e sostenere queste iniziative? Nel frattempo si corre il rischio di abbandonare nuovamente l’unico terreno confiscato della città, a Chiaiano, che se riutilizzato avrebbe positive ricadute su Scampia
La verità è che, ancora oggi, pure in Regione, in tanti comuni e municipalità, sui beni confiscati si agisce in maniera approssimata e sfilacciata.
E ancora resistono zone d’ombra a porre ostacoli e difficoltà. Non basta acquistare i pacchi alla camorra, ci si dovrebbe adoperare perché quel modello di economia sociale possa essere rafforzato ed esportato
Per tanti, invece, resta solo l’occasione di passerelle mediatiche.

Fonte: La Repubblica.it Inserto Napoli  15 Dicembre 2012



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