"Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio, o si fanno la guerra o si mettono d’accordo"

Paolo Borsellino

SPORTELLO SOS GIUSTIZIA

SPORTELLO SOS GIUSTIZIA

A due anni dal crollo, di via Calvanese








A due anni dal crollo, di via Calvanese


Di Libera Presidio Afragola- Casoria


Il 31 Luglio 2010, in via Calvanese, una piccola stradina nel centro storico di Afragola, erano appena passate le due della notte,quando il tranfusto di una folle pioggia che tergiversava da giorni, nascondeva la reale tragedia che si stava consumando in quegli attimi.
Un intero fabbricato , che sporgeva sulla strada, in pochi secondi divenne un ammasso di pietre e calcinacci, sembrava fosse passato un buldoozer .
Sotto quelle macerie, trovarono la morte Pasquale 33 anni ed Enrica 29, marito e moglie neo sposi, e Anna una nonna di 75 anni, che ospitava da lei per farle compagnia, la sua nipotina Imma di 10 anni, unica sopravvissuta .
Dalle macerie si scorge la struttura di base dell’ edificio, fatta con travi in legno, tipiche degli anni cinquanta, quando si costruiva senza licenza e piani regolatori.
Dagli incartamenti si evinse che la costruzione del primo piano, dove era situato l’alloggio di Pasquale e Enrica aveva subito pesanti modificazioni strutturali interne , compiute abusivamente senza le giuste licenze e i giusti controlli da parte delle autorità competenti poste alla sorveglianza del territorio.
Questa tragedia non ha colpito Anna, Enrica e Pasquale , ma tutti noi, questo deve farci pensare:perché in una città come Afragola, come si evince dalle statistiche nazionali degli abusi edilizi, il 75 % delle abitazioni sono di natività costruttiva abusive, la maggior parte di queste in seguito all’approvazione di piani regolatori,” promessi nelle campagna elettorali”, con il pagamento del condono, diventano “su carta” case costruite rispettando le normative di legge e con materiale provvisti di marchio C.E.
L'abusivismo edilizio è unodei maggiori intriiti per la criminalità organizzata che decide il prezzo da pagare per ogni solaio da costruire e la scelta dei rifornitori di materiale edile, quel prezzo è più conosciuto come “tangente”, il quale incide sulla qualità dei materiali per la costruzione dei fabbricati, perché gli imprenditori edili pur di lavorare sottocosto, risparmiano sulla qualità dei materiali di costruzioni, utilizzando quelli più scandenti.
Questa mafia che ormai decide per noi a 360° e non solo su quello che ci capita di acquisire nel prosieguo della nostra quotidianità, ma anche quelle strutture alle quale affidiamo parte della nostra vita, quella mafia che con l’utilizzo delle sue imprese utilizzate per riciclaggio di denaro sporco riesce a tenere a portata di mano, interi appalti che interessano anche più comuni, monopolizzando tutta l’economia cittadina e non.
La stessa mafia, che corrompe funzionari pubblici per falsificare documenti che permettono la costruzione di interi edifici, illudendo il controllo delle autorità competenti, poiché quelle costruzioni risultano su carta, rispettare le norme di costruzioni emanate dalle leggi comuni. Questo lo si evince anche dall’ ultima Richiesta d’accesso da parte della Procura della Repubblica di Napoli, che determinò per la seconda volta nel 2004, lo scioglimenti dell’amministrazione comunale, per infiltrazione mafiosa.
Va sottolineato che già nel 1998, per la prima volta, l’amministrazione comunale di Afragola fu sciolta per infiltrazione mafiosa.
Da questo si deduce la generale pericolosità delle nostre case, tirate sù nel corso di brevi notti, per scampare a fermi giudiziari, che puntualmente vengono rimossi per continuare a procedere con i lavori, per permettere l’ultimazione del fabbricato.
Anna, Enrica e Pasquale se non ci sono più è perche qualcuno ha deciso anche per loro il prezzo, i materiali e tempi.
Imma a soli 10 anni, ha dovuto combattere per quelle interminabili e indimenticabili ore, non solo contro la paura della morte, ma anche contro l’arroganza di certi esseri, che fa della sofferenza delle persone, la loro sovranità.
Passeranno anni, ma le famiglie di Anna, Enrica e Pasquale, non riusciranno mai a dimenticare la fine dei loro cari, schiacciati sotto quella montagna di cemento, che non ha fermato gli sciacalli della zona, che sono arrivati persino ad ospitare fotoreporter, presso i loro balconi, pretendendo da questi sino a essere pagati 50 euro per ogni singolo scatto fotografico, che riprendesse l’accaduto.
Oggi sono due anni da allora, e dove era situato l’edificio , ci si imbatte in una pavimento di detriti frantumati che coprono quella voragine, come se si volesse coprire un qualcosa, quel qualcosa che evidenzia le responsabilità di organi delle istituzioni.
Perchè se chi avesse dovuto fare il proprio dovere l'avrebbe fatto correttamente, oggi Anna,Enrica e Pasquale sarebbero ancora vivi, ancora tra noi, a sognare una famiglia e un futuro da nonni con i loro nipoti.
Bisogna ricordare quotidianamente questi tre nomi e le loro storie, proprio quì dove si tende sempre a dimenticare questi avvenimenti tragici, solo in questo modo si può capire il dramma che si vive dinanzi ad una simile tragedia, perchè solo ricordandoli si potrà capire che queste tragedie possono accadere a chiunque di noi e che i propri sacrifici non possono fermare il malaffare di certi orchi, nè tantomeno simili tragedie, ma soltanto comportandosi da cittadini attivi e non accettando facili compromessi.

Si attende la  magistratura, per   svelare quali siano le vere  cause  di quel crollo e chi dovrà pagare!

Da Liberafragolacasoria.com  31Luglio 2012

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