"Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio, o si fanno la guerra o si mettono d’accordo"

Paolo Borsellino

SPORTELLO SOS GIUSTIZIA

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Voto di scambio, basta la promessa




Voto di scambio, basta la promessa

di Matteo Zola

Una sentenza che potrebbe essere definita storica nell’ambito della lotta alla mafia. La prima corte penale della Cassazione sancisce che il voto di scambio, per essere perseguito, non necessita di soldi o altre utilità, ma basta la promessa che dei soldi verranno dati. Scrive la Cassazione che: 

"è sufficiente la disponibilità a venire a patti con la consorteria 
mafiosa, anche solo nelle forme della promessa reciproca"

La sentenza (32820/12, depositata il 21 agosto) conferma così la condanna di  custodia cautelare in carcere per l’ex segretario comunale di Rivarolo Canavese, comune in provincia Torino.
L’uomo era accusato di aver concluso accordi, tra gli altri, con il gestore di un bar del posto che si impegnava a convogliare sul primo cittadino i voti controllati da componenti della ‘ndrangheta locale, in cambio di 20mila euro per il disturbo.  Il segretario, arrestato su ordine del Gip di Torino nel giugno dello scorso anno, dopo la conferma del Riesame si è rivolto alla Cassazione opponendo il mancato incasso del “premio” (circostanza peraltro pacifica) che secondo la difesa farebbe cadere l’accusa. E invece no.
La Cassazione non solo gli ha dato torto ma lo anche condannato al pagamento delle spese. Scrive ArticoloTre , riprendendo quanto scritto dal relatore della sentenza che pur se è vero che nell’ambito di una formulazione della norma incriminatrice (articolo 416-ter del codice penale, ndr) ritenuta da autorevoli commentatori‘largamente insufficiente se non addirittura velleitaria, non sono mancate interpretazioni variegate ma è ormai prevalente l’opinione secondo cui ‘il reato di scambio elettorale politico–mafioso si perfeziona al momento della formulazione delle reciproche promesse, indipendentemente dalla loro realizzazione, essendo rilevante, per quanto riguarda la condotta dell’uomo politico, la sua disponibilità di venire a patti con la consorteria mafiosa, in vista del futuro e concreto adempimento dell’impegno assunto in cambio dell’appoggio elettorale’”.



Fonte: Narcomafie 29 Agosto 2012

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