"Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio, o si fanno la guerra o si mettono d’accordo"

Paolo Borsellino

SPORTELLO SOS GIUSTIZIA

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Don Ciotti: Ai ragazzi, non bastano le parole




Don Ciotti: Ai ragazzi,
 non bastano le parole

di Elisa Chiari

Ricomincia la scuola, da vent’anni almeno tra i banchi si parla regolarmente di legalità. Le statistiche ci dicono però che il malaffare nel Paese è tuttora epidemico. E’ solo troppo presto per fare bilanci o c’è qualcosa da migliorare? L’abbiamo chiesto a don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, che su questa scommessa ha speso tanta parte della sua vita.
« Ci sono due volti », spiega, «uno molto positivo fatto del lungo e generoso impegno educativo di insegnanti, animatori, anche di istituzioni, i cui frutti si cominciano a toccare con mano, per esempio negli oltre seimila giovani che hanno sacrificato le loro vacanze a lavorare nelle terre confiscate alle mafie. Lo dico ben sapendo che l’educazione è un lavoro di lungo periodo. L’altro volto, però, è fatto di tante contraddizioni: legalità è parola abusata, di cui si riempiono la bocca anche coloro che vorrebbero applicarla a tutti meno che a sé stessi. C’è dell’altro: senza responsabilità individuale e giustizia sociale, la legalità diventa pura facciata, dietro cui si nascondono sopraffazioni ».
Don Ciotti ha qualche suggerimento da dare anche ai progetti che si fanno nella scuola: « E’ importante che non siano standard, ma calati nel contesto. Per incidere devono prevedere un percorso, che non può limitarsi all’ascolto di testimonianze per quanto forti. Dobbiamo imparare tutti a dialogare di più con i ragazzi: educare con efficacia alla legalità implica esperienza e vita vissuta, ai ragazzi servono punti di riferimento coerenti e credibili, che non calino dall’alto il sapere, che li accompagnino a trovare una propria forma non necessariamente assimilata alla nostra» . Il problema spesso non è nella ricettività dei ragazzi, ma nella coerenza degli adulti: « I ragazzi notano le contraddizioni tra ciò che si dice e ciò che si fa, se parlo di lotta alla mafia, ma faccio leggi che depotenziano le indagini contro la corruzione, che della mafia è l’anticamera, non sono credibile. A chi mi dice se la nostra coscienza civile sia sufficientemente sviluppata non posso che rispondere con un onesto “ancora no” : il problema non è solo in chi fa il male, è anche nei troppi che si voltano dall’altra parte».

Fonte: Famiglia Cristiana  8 Agosto 2012


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